CASTELFRANCO/MONTEBELLUNA - I risparmiatori 'azzerati' di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza si dicono "truffati", chiedono giustizia e che il danno da loro subito sia risarcito, con la restituzione dei "loro soldi".

"Oltre alla restituzione di quanto riteniamo ci sia stato sottratto ingiustamente, vorremmo avere anche giustizia. Vorremmo capire chi sono i grandi debitori delle due banche", ha affermato l'avvocato Andrea Arman, presidente del Coordinamento associazioni banche popolari venete nel corso dell'audizione delle associazioni dei risparmiatori in commissione parlamentare di inchiesta sulle banche, presieduta da Pier Ferdinando Casini.

"Dove sono andati i soldi dei risparmiatori veneti?", è la domanda "semplicissima", posta da Arman nel corso del suo intervento, ritenendo che "le responsabilità siano multiple: una responsabilità che fa capo ai 'vecchi' amministratori fino al 2011 e una responsabilità degli organi di controllo privati e pubblici", oltre ad "una responsabilità politica". "Si tratta di risparmiatori, che sono stati truffati. E non di speculatori", ha tenuto a sottolineare Elena Bertorelli, della Casa del consumatore, nel corso dell'audizione, si tratta "di risparmi frutto di lavoro, di sacrifici, di Tfr, accantonati in quote della popolare di Vicenza. Non sono speculatori, ma clienti ventennali, trentennali", di una banca "a statuto cooperativo", ha rimarcato.

Dunque, ha concluso, "chiediamo un rapido e risolutivo intervento delle istituzioni perché tutti i risparmiatori truffati possano ottenere indietro tutti i loro risparmi, i loro soldi, non importa in che forma. Importa che questa amara vicenda trovi una soluzione degna e rispettosa". 

(Foto d’archivio)