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24 aprile 2024

Montebelluna

Banche Venete, oltre 20mila "sì" alla transazione

Circa il 30% delle persone contattate ha già firmato

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Banche Venete, oltre 20mila

MONTEBELLUNA - Si attestano tra i 20 e i 25 mila i soci dalla Popolare di Vicenza e di Veneto Banca che hanno già firmato l'offerta transattiva dei due istituti per chiudere il contenzioso legato al crollo del valore delle azioni. Gli istituti, contattati dall'ANSA, non confermano i numeri ma si dicono soddisfatti per l'andamento dell'operazione e fiduciosi sulla sua riuscita.

 

A distanza di dodici giorni lavorativi da quando la proposta è stata annunciata a 169 mila soci 'azzerati', Bpvi e Veneto Banca hanno contattato circa la metà degli interessati, titolari di poco più della metà delle azioni coinvolte nella transazione. Alla scadenza del termine per manifestare interesse, fissato per il 15 marzo, mancano ancora 34 giorni lavorativi: se le due banche non 'perderanno il ritmo' nel giro di un paio di settimane potrebbero chiudere il primo giro di contatti e avere a disposizione più di venti giorni lavorativi per convincere gli indecisi.

 

Ad oggi circa il 30% delle persone contattate ha già firmato la transazione, i due terzi hanno manifestato interesse mentre solo il 4% ha già detto che non firmerà. La partita si gioca tutta sugli indecisi: se anche tra loro dovesse mantenersi la stessa proporzione esistente tra chi ha firmato e chi ha detto no, l'obiettivo dell'80% delle adesioni è alla portata delle due banche.

 

I giochi, molto probabilmente, si decideranno negli ultimi giorni, come avviene nelle opa ma analizzando i contatti con i soci e i 'sì' alla proposta, le due banche sono in corsa per raggiungere tagliare il traguardo. Popolare Vicenza e Veneto Banca hanno offerto di rimborsare circa il 15% dell'investimento ai propri azionisti, accompagnando la proposta con una serie di offerte commerciali che, secondo gli istituti, è in grado di raddoppiarne il valore.

 

Complessivamente Atlante, azionista delle due banche, ha stanziato quasi 700 milioni di euro per abbattere il contenzioso legale e renderle collocabili sul mercato. Il successo della transazione potrebbe essere determinante per raccogliere capitali privati ed evitare un nuovo intervento dello Stato, dopo quello di Mps.

 

A dispetto della chiusura manifestata da molte associazioni dei consumatori - alcune delle quali hanno bollato la transazione come un' 'elemosina' - la proposta sta raccogliendo significative adesioni tra i soci delusi. La struttura dell'offerta prevede che la soglia dell'80% sia rinunciabile e che il periodo di adesione possa essere esteso fino al 30 giugno.

 


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