Banche Venete: avanti con cessioni, in chiusura per Bim
Entro giovedì ad Attestor, operazione agli sgoccioli
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MONTEBELLUNA - Il dossier Bim, il più impegnativo per i liquidatori delle banche venete dopo il passaggio delle attività sane di Veneto Banca e Popolare Vicenza a Intesa Sanpaolo, si sta per chiudere. Le trattative sono agli sgoccioli tanto che Veneto Banca ha prorogato a giovedì prossimo l'esclusiva concessa a fine settembre al fondo inglese Attestor per rilevare il 71,4% della controllata torinese. L'offerta del fondo londinese aveva prevalso su quelle degli altri 3 pretendenti presentate alla fine di agosto: Warburg, Jc Flowers e la panamense Barents Re.
Quest'ultima è rimasta in lizza dopo la prima scrematura del 7 settembre, ma poi il fondo della City ha prevalso sulla compagnia di riassicurazione.
Ora le parti "stanno ultimando la documentazione contrattuale - spiegano a Montebelluna - con l'obiettivo di pervenire alla sottoscrizione del contratto di cessione della partecipazione di controllo entro la metà della prossima settimana".
"A tal fine - viene precisato - è stato prorogato fino al 26 ottobre il periodo di negoziazione in esclusiva tra Veneto Banca in liquidazione e Attestor".
Il valore d'impresa dell'operazione non si discosta molto dalla capitalizzazione di Bim, quotata in Piazza Affari, che è progressivamente scesa a 150,3 milioni di euro, con la parte bassa della forchetta a 100 milioni, considerando una mole di Npl del valore lordo di circa 550 milioni, di cui 400 di sofferenze e 150 di incagli. Per i liquidatori dell'Istituto (Alessandro Leproux, Giuliana Scognamiglio e l'ex-amministratore delegato di Popolare Vicenza Fabrizio Viola) si chiude un capitolo, ma resta ancora da definire il destino di Farbanca, la banca dei farmacisti che fa capo a Popolare Vicenza, per la quale ci sono 4 offerte (Creval, Ifis, Blue Sky e Atlas), e della partecipazione in Arca, in cui Veneto Banca e Popolare Vicenza sommano pariteticamente il 39,8%. In questo caso, però, gli altri soci (Popolare Sondrio al 21% e Bper al 33%) sono pronti a intervenire.
Per Bim invece, che ha perfezionato lo scorso 18 ottobre la cessione di Bim Suisse a Banca Zarattini per 40,4 milioni di franchi svizzeri (34,8 mln euro), incomincia una nuova era. Con il piano industriale al 2021 messo a punto dalla squadra del consigliere delegato Giorgio Girelli, l'Istituto torinese ha l'obiettivo di portare gli attivi dai 9,2 miliardi dello scorso marzo ai 15 miliardi di fine 2021.