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25 aprile 2024

Treviso

BANCHE, AIUTATECI

L'appello di Confartigianato: le banche rinuncino a una parte dei loro redditi

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

BANCHE, AIUTATECI

Treviso - Siano ottimisti, altrimenti non faremo gli imprenditori, ma le banche devono aiutare le imprese a superare la crisi. In estrema sintesi questa la posizione del presidente Confartigianato Marca Trevigiana. Mario Pozza(in foto), che continua a chiedere agli istituti di crediti maggiore trasparenza a tutela delle imprese, oltre che maggiori facilitazioni all’accesso al credito. Stamani preso il Centro Cooperativo, l'organismo associativo del credito, Pozza assieme a Patrizio Morettin, segretario di Confartigianato e ai vertici Centro Cooperativo ha presentato l’ennesima iniziativa per sostenere le imprese associate nei loro rapporti con gli istituti di credito al fine di supportarle e non penalizzarle in un momento in cui si sta lavorando per un rilancio dell’economia più che mai necessario.

Ai soci l’associazione ha fornito una lettera tipo da inviare alle banche per invitarle ad astenersi dalla modifica unilaterale del contratto in essere. Attraverso la lettera, per esempio, vengono formulate precise richieste di chiarimenti sulle nuove commissioni bancarie. “Notiamo con particolare disappunto, che nonostante gli orientamenti normativi volti ad eliminare la commissione di massimo scoperto, il Suo Istituto, ha introdotto una nuova commissione con un nome diverso ma connotato da finalità pressoché analoghe” e anche “Vi preghiamo quindi di fornirci cortesemente tali dati in relazione ad ogni singola voce modificanda (ad es. commissioni per il servizio d’affidamento, spese per la gestione degli sconfinamenti, commissioni d’istruttoria, ecc, ecc) al fine di consentirci di effettuare una valutazione dei costi e metterci nella condizione di valutare se proseguire o meno nel rapporto.

La lettera degli artigiani dice anche che gli imprenditori sono ben consci del fatto “che la crisi abbia colpito tutti, dai professionisti alle imprese e via dicendo” ma propone anche a tutti gli attori coinvolti che la strada per uscire indenni (o quasi) da tale situazione sia quella di “fare tutti un passo indietro in modo tale da renderci conto che, così come le aziende debbano sacrificare redditività per mantenere l’occupazione, e i dipendenti continuare a dare il massimo impegno per migliorare l’efficienza di fabbriche servizi e istituzioni, anche le banche debbano rinunciare ad una parte dei propri redditi”. Gli artigiano lamentano, infatti, che certi comportamenti tenuti dalle banche sono ”volti a d aggravare ancor di più la già difficile situazione in cui molte aziende versano”.

Pozza che da buon imprenditore non può che dirsi ottimista sulla fine della crisi, è ben consapevole che per quanti sforzi gli imprenditori stiano facendo per tenere duro, hanno alle spalle un anno di scarsa produttività e le casse quasi vuote e che sta arrivando novembre con le sue scadenze fiscali. A ciò si aggiungono le difficoltà dei Comuni a pagare le imprese fornitrici per dover rispettare il Patto di Stabilità. “Ben comprendiamo che le banche sono imprese a tutti gli effetti e devono far utile, ma chiediamo loro maggior elasticità per aiutare le imprese a superare questi difficili momenti” ha concluso Pozza.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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