TREVISO - Sei persone, tra cui un avvocato e un commercialista, sono stati arrestati per bancarotta fraudolenta dalla Guardia di Finanza di Treviso. I principali indagati, imprenditori a capo di società operanti in vari settori, sono accusati di aver distratto almeno otto milioni di euro.

I militari delle 'Fiamme Gialle' sono riusciti a ricostruire i movimenti illeciti nelle indagini, coordinate dalla magistratura trevigiana, durate circa un anno.

Le persone arrestate in particolare sono due commercialisti, un avvocato, due imprenditori con funzione di prestanome ed un consulente aziendale. Oltre ad essi vi sono altri 12 indagati, destinatari come gli altri delle 13 perquisizioni complessivamente eseguite.

Fra gli inquisiti anche un ex direttore di banca, già licenziato perché ritenuto responsabile di aver aperto conti correnti a favore dei soggetti indagati senza rispettare le normative in materia di antiriciclaggio.

Il modo di operare, in questo caso riscontrato in cinque società Srl di vari settori (dagli accessori per l'arredamento al vitivinicolo) nella sostanza consisteva nell'individuazione di aziende in condizioni pre-fallimentari per inserire in esse soggetti prestanome. In seguito, con vari mutamenti di sede ed assetto societario, e mascherando le operazioni con contabilità fasulla, gli indagati avrebbero vuotato gli attivi cedendo il patrimonio a terzi per poi abbandonare l'azienda.

I reati ipotizzati spaziano dalla bancarotta fraudolenta al riciclaggio, dall'appropriazione indebita alla ricettazione. In tutto il capitale distratto è stato quantificato in 7,7 milioni di euro.