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28 marzo 2024

Montebelluna

Azionisti beffati, assemblee per richieste risarcimento Banca d’Italia

A settembre fitta serie di riunioni per assistere associati

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Azionisti beffati, assemblee per richieste risarcimento Banca d’Italia

CASTELFRANCO/MONTEBELLUNA - L'associazione "Noi che credevamo nella Bpvi e in Veneto Banca" ha annunciato l'organizzazione, per il prossimo mese di settembre, di una fitta serie di riunioni ed assemblee per assistere gli associati sia nella produzione al Commissario liquidatore delle due ex popolari delle domande di insinuazione allo stato passivo sia in eventuali azioni di risarcimento contro Banca d'Italia, Consob e la società di revisione Kpmg. In tali circostanze, fanno sapere i vertici del comitato, saranno raccolti "i mandati a procedere per i nostri avvocati" e non sono previsti interventi successivi da parte dei ritardatari.

 

"I soci azionisti che volessero far valere le ragioni del loro credito, dovranno inviare apposita domanda di insinuazione al passivo entro il termine di 60 giorni a decorrere dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dei decreti del Ministro dell'Economia che hanno ufficialmente posto in liquidazione le banche, ma che non risulta ad oggi ancora avvenuta. Ritieniamo - è detto ancora nella nota dell'associazione - che il termine non abbia ancora iniziato a decorrere, e quindi che la data ultima per noi non sia il 24 agosto 2017".

 

Per il comitato va inoltre considerata con attenzione la posizione di chi abbia acquistato azioni (od obbligazioni convertite dalla banca in azioni) a fronte del ricevimento di un prestito o mutuo (le cosiddette operazioni "baciate"). "La domanda di ammissione al passivo dovrebbe essere presentata per far valere la nullità dell'operazione con relativa richiesta di compensazione fra quanto ricevuto e quanto versato - viene rilevato -. Vi è però il rischio che il debito del socio per il prestito o mutuo erogato venga acquisito da Intesa San Paolo mentre il credito del socio debba essere fatto valere nei confronti della liquidazione coatta amministrativa, cioè a due soggetti diversi".

 

In questi casi l'associazione consiglia di "presentare senz'altro la domanda di insinuazione al passivo, informando nel contempo Intesa San Paolo che il debito verso la banca per il finanziamento ricevuto per l'acquisto delle azioni non sarà pagato perché il relativo rapporto è nullo. Vista la complessità della materia - concludono gli scriventi - suggeriamo ai soci azionisti che fossero in questa condizione di contattarci per scrivere correttamente la lettera da inviare ad Intesa San Paolo".

 

 


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