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28 marzo 2024

Treviso

Azienda Zero, Cgil:"per finanziare l'ente tagliate risorse ai lavoratori dell'Usl di Treviso"

L'accusa del sindacato trevigiano che annuncia:"ricorreremo al giudice”

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Azienda Zero, Cgil:

TREVISO - La Cgil attacca l'Azienda Zero, l’ente che che gestirà concorsi, informatica, acquisti, tecnologia e assicurazioni, denunciando il taglio di risorse per il personale. “Dall’Ulss Trevigiana, che conta nel comparto 7.400 dipendenti, dovrebbero spostarsi volontariamente all’Azienda Zero nella sede di Padova 35 lavoratori pari allo 0,47% del totale dell’organico. Diversamente, potrebbero diventeranno esuberi o saranno ricollocati in altri ruoli”- denuncia Ivan Bernini, segretario generale FP Cgil di Treviso.

“Mentre a Treviso, dopo l’accorpamento delle tre Ulss, stiamo facendo i salti mortali per omogeneizzare i trattamenti economici del personale, evitando così di abbassare il salario accessorio dei lavoratori, che mediamente si attesta su 1.500 euro l’anno, a livello regionale si firma un accordo quantomeno inaccettabile” – tuona Bernini - “Il direttore dell’area sanità e sociale della Regione Veneto, infatti, ha previsto, sia che i lavoratori trevigiani si spostino o meno, che per finanziare l’Azienda Zero l’Ulss 2 dovrà contribuire con lo 0,96% dei propri fondi contrattuali, pari a importo intorno ai 422mila euro. Ovvero con risorse che rappresentano il doppio rispetto a quelle destinate ai lavoratori eventualmente trasferiti. Dipendenti - precisa Bernini - che godranno di una dotazione di salario accessorio di 12mila euro ciascuno. Una sottrazione di denari, dunque, che sarà assorbita dai lavoratori trevigiani con tagli diretti ai fondi contrattuali. Un saccheggio fatto per ungere le ruote di quel grande carrozzone che sarà l’Azienda Zero”.

Secondo la FP CGIL di Treviso l’operazione voluta dal dirigente dell’area sanità e sociale, contrariamente alla posizione espressa più e più volte relativamente ai tagli lineari e alla burocrazia dal presidente Zaia, va esattamente in direzione opposta: si accentrano potere e risorse togliendolo alle Ulss e dunque al territorio. “Con questo accordo – conclude Ivan Bernini - la Regione con una mano dà risorse una tantum per favorire l’omogeneizzazione e con l’altra si riprende oltre la metà. A questo punto, che se dovesse andare avanti l’operazione andremo impugneremo gli atti per illegittimità giuridica”. 

 



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