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24 aprile 2024

Oderzo Motta

Avis di Motta di Livenza, donazioni in calo. L’appello: «Giovani, donate!»

L'Avis ha iniziato a bussare alle porte delle scuole per sensibilizzare i ragazzi

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Avis di Motta di Livenza, donazioni in calo. L’appello: «Giovani, donate!»

MOTTA DI LIVENZA - Avis, le donazioni di sangue sono in calo, tanto che è a rischio l’apertura del mercoledì del centro donazioni, attivo due giorni la settimana. Da qui l’appello soprattutto ai giovani: «Donate sangue». Lo chiede a gran voce il presidente della sezione mottense Avis Rinaldo Polesello che, insieme all’avisino Paolo Oliva, snocciola con dovizia di particolari i numeri di un andamento altalenante che sta preoccupando non poco il direttivo della sezione mottense.

 

I NUMERI

 

Il centro donazioni, che riceve donazioni non solo dei soci mottensi ma da tutto il circondario, si trova in piazzale Madonna ed è aperto il mercoledì e il sabato dalle 8 alle 10. I donatori transitati nel 2017 sono stati 1.216 (con 1.098 donazioni effettive), mentre nel 2018 sono transitati in 1.057 (con 953 donazioni effettive): dunque -145 donazioni in meno. In media una dozzina al mese, per Motta numeri piuttosto pesanti.

 

I soci mottensi attivi che hanno effettuato almeno una donazione negli ultimi due anni sono stati 384 su 440 potenziali donatori regolarmente iscritti. Nel 2017 le donazioni eseguite da soci mottensi sono state 581 (tra cui 63 di plasma e 15 di piastrine), ma nel 2018 sono calate a 531 (di cui 39 di plasma e 12 di piastrine): 50 donazioni in meno da parte solo degli associati locali.

 

Un trend in ulteriore calo perchè ora le donazioni di plasma, come è stato stabilito di recente, non si potranno fare più a Motta, bensì a Oderzo o a Treviso. La buona notizia è che se nel 2017 i nuovi donatori sono stati +20, nel 2018 sono aumentate a +30. Ma, come si spiega in sezione, questo non basta per arginare il fenomeno. «C’è bisogno di un inversione di rotta più marcata».

 

L’APPELLO

 

Da qui l’appello del presidente Polesello: «Abbiamo assoluta necessità di nuovi donatori, è fondamentale invertire un trend purtroppo negativo. Se i numeri continuano a scendere, potrebbe essere a rischio l’apertura del mercoledì del nostro centro donazioni, che aprirebbe solo il sabato. Dobbiamo fare qualcosa».

 

Continua Polesello: «Quello che manca è il cambio generazionale tra i donatori. C’è necessità che i giovani si iscrivano ed effettivamente donino. Perché in quest’ultimo periodo abbiamo assistito anche al fenomeno di molti iscrizioni a cui non seguono donazioni effettive. I soci fanno gli esami del sangue in maniera regolare ma poi non donano, ed è un peccato».

 

Da qui l’idea di bussare le porte alle scuole: «Abbiamo già avuto dei riscontri positivi, ad esempio, con i ragazzi delle quinte superiori. Ma continuiamo a sensibilizzare anche i più giovani, vorremmo poter sensibilizzare anche i ragazzi delle scuole medie ed elementari., fermo restando che la donazione è prevista dai 18 anni e fino al compimento del 66° anni di età».

 

Tra le novità, c’è il numero di telefono dedicato: «Al 331.83.34.365 si può prenotare direttamente la donazione, un’attività di programmazione per noi nuova. Inoltre la nostra sezione è già attiva su più fronti. Seguiamo i punti di primo soccorso alle varie fiere della zona, sponsorizziamo il locale gruppo podistico che ha appena organizzato l’Avis Run, inoltre i nostri volontari consegnano i pasti caldi agli anziani. Lo scorso anno abbiamo festeggiato il 60° di fondazione con l’inaugurazione di un monumento in Borgo Aleandro».

 



Gianandrea Rorato

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