TREVISO - La percentuale di cittadini stranieri residenti in provincia di Treviso nel 2009 sfiora l'11%, contro il 9,3% del Veneto ed il 6,5% in Italia; un dato in crescita del 3% rispetto al 2008, ma il loro aumento si è raffreddato rispetto ai circa nove punti percentuali registrati l'anno prima.

I dati sono contenuti nella relazione dell'associazione Anolf-Cisl redatta in collaborazione con la Caritas e la cooperativa "Servire", presentata oggi a Treviso.

A rallentare la crescita, è stato rilevato, sarebbero cause in qualche modo connesse con la crisi economica riflessa sul mercato del lavoro, all'interno del quale la componente più esposta ai licenziamenti è quella straniera.

Nella Marca trevigiana i residenti non italiani sono 105 mila, per il 52% di sesso maschile, con una presenza di minorenni che tocca il 16,4%.

La distribuzione dei cittadini stranieri, in ogni caso, non è omogenea sul territorio ed è più intensa nella fascia pedemontana. In un comune come Fonte, ad esempio, gli immigrati sono uno su cinque e a Possagno c'é un minorenne ogni tre.

In generale è stato rilevato come in un comune su quattro nel 2009 si sia osservata una leggera flessione. Per quanto riguarda un bilancio fra nati e morti osservato secondo le etnie italiana e straniere si rileva come nel primo caso nel 2009 ci sia uno scarto di 1.743 unità (9.025 nati e 7.282 morti) mentre nel secondo, vi siano state 2.128 nascite straniere contro 92 decessi, molti dei quali, questi ultimi, sul luogo di lavoro.