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25 aprile 2024

Treviso

Assalto al portavalori, bottino 100mila euro

Due sacchi con le banconote presi prima che solidificasse la schiuma nel caveau

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Assalto al portavalori, bottino 100mila euro

TREVISO – Ammonta a circa 100mila euro il bottino dell'assalto al portavalori lungo l'A27: i ladri sono riusciti a fuggire con due sacchi pieni di banconote. Un lavoro lungo quello dei tecnici specializzati per contare le banconote contenute all’interno del blindato e chiarire se dei soldi fossero stati rubati oppure no.

Per “liberare” i sacchi contenuti nel caveau interno al furgone è necessario procedere con l’operazione tutt’altro che semplice del taglio della resina dispersa dal sistema “spuma block”, che sembra sia stato determinante per evitare che il colpo andasse a segno consentendo al commando di vuotare il blindato, contenente tra i 3 ed i 4 milioni di euro. In sostanza lo “spuma block”, un sistema d’emergenza non ancora particolarmente diffuso e che probabilmente i rapinatori non si aspettavano di trovare, genera un liquido che satura completamente lo spazio del caveau e solidifica in pochissimo tempo.

C’era la possibilità che qualche sacco contenente banconote potesse essere stato comunque preso dai malviventi dopo aver tagliato col flessibile la copertura del blindato, riuscendo ad afferrarlo mentre galleggiava nel liquido non ancora solidificato. Il ritrovamento in strada di una ricevuta di uno dei sacchi stava ad indicare proprio questo.  Che le cose fossero andate effettivamente così si è saputo solo ieri sera, quando appunto sono stati contati tutti i soldi. “La conta del bottino – ha spiegato ieri il capo della squadra mobile di Treviso, Claudio Di Paola - si presenta particolarmente laboriosa, perché uno dei dispositivi di deterrenza presenti all’interno del furgone portavalori è stato attivato e, presentando particolari caratteristiche tecniche, necessita di personale specializzato per poter estrarre il danaro contenuto”.

 

Il commando era pronto a tutto, sembra avesse messo in conto anche di poter uccidere le guardie giurate pur di mettere le mani sui soldi trasportati dal portavalori. Lo confermerebbe il fatto che quando hanno sparato hanno puntato i mitra anche ad altezza del parabrezza e quindi delle persone all’interno. E tra tanti colpi sparati (una cinquantina i bossoli di arma pesante repertati dalla polizia) qualcuno avrebbe pure potuto colpire degli automobilisti. “I colpi sono stati esplosi su varie parti delle carrozzerie dei furgoni, sia lateralmente che frontalmente – ha detto ancora Di Paola -. Poteva succedere l’irreparabile, anche perché in quel momento erano presenti numerosi automobilisti”.

Possibili analogie con gli altri colpi simili avvenuti di recente e Milano e Firenze? “Stiamo lavorando senza escludere nessuna ipotesi investigativa”.

 


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