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20 aprile 2024

Castelfranco

Asolo, torna in Duomo la Pala di Da Rios

L’opera, del 1875, è stata il suo primo lavoro a soggetto sacro

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ASOLO - E’ Giovanni Da Rios, un discendente del pittore Luigi Da Rios, il mecenate del restauro della Pala d’altare dell’Apparizione di Maria Vergine fra i santi Antonio da Padova, Valentino, Lucia, Giuseppe e Antonio Abate che sabato 26 settembre 2015 alle ore 10,30 ritornerà alla comunità di Asolo, dopo il restauro che ne ha svelato la bellezza d’insieme, i colori e addirittura alcune figure prima coperte dalla polvere. Sarà l’occasione per una breve cerimonia in Duomo, allietata dal Concerto di restituzione con Roberta Zarpellon al violino e Giada Dal Cin all’arpa.

Il prevosto mons. Giacomo Lorenzon ha agevolato ogni passaggio burocratico per il ‘viaggio’ temporaneo della tela al laboratorio di restauro e l’accesso agli archivi per le ricerche storiche ed è “molto soddisfatto dei risultati e riconoscente alla famiglia Da Rios e mi auguro –ha detto- che il bell’esempio diventi contagioso a favore di altri capolavori”. Sabato mattina, insieme con il sindaco Mauro Migliorini e l’assessore alla cultura di Vittorio Veneto Antonella Ulliana, il prevosto presenzierà alla consegna della pala. Ci saranno ovviamente Giovanni Da Rios insieme con alcuni parenti che abitano in città, il restauratore Giuseppe Dinetto e la professoressa Antonella Bellin di Ca’ Foscari che ha spulciato gli archivi per restituire al dipinto anche l’identità storico-artistica ed ha accertato che l’opera è stata realizzata a Venezia nel 1875.

 

La professoressa Antonella Bellin ha poi analizzato quali possano essere state le ragioni del pittore per inserire quelle figure di santi e non altre. Certamente si tratta di indicazioni che il pittore ha avuto dal committente, ma chi esso sia stato non emerge dai documenti, molto probabilmente si tratta di una persona che voleva intercedere presso la Madonna a favore di una persona cara ammalata, forse cieca. La professoressa Bellin ha però scoperto per quale motivo la pala sia stata commissionata non ad altri, ma a Luigi Da Rios, pittore di genere non noto ad Asolo, abbastanza introdotto comunque a Venezia. Ha ricevuto l’incarico della pala, sebbene non avesse al suo attivo professionale alcun lavoro di carattere sacro, in seguito ad una raccomandazione. Sabato la professoressa Bellin potrà raccontare da parte di chi e come ciò sia avvenuto. Una raccomandazione certamente importante e che ha incoraggiato un pittore di valore che poi ha proseguito nella pittura a soggetto sacro, eseguendo, per esempio, l’affresco del soffitto e dell’abside della chiesa di Chirignago.

 

E Giovanni Da Rios, ingegnere che vive e lavora in Svizzera, dirà come abbia saputo dell’esistenza della pala di Asolo e come sia arrivato alla decisione di farla restaurare. Forse proprio grazie a un’altra raccomandazione. E’ tuttavia un caso raro che il restauro di un’opera sacra possa essere finanziato da un discendente dell’autore.

La partecipazione alla cerimonia è aperta a tutti.

 


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