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24 aprile 2024

Castelfranco

Asolo, dopo Warhol arriva Schifano

Al Museo Civico aperta un’altra mostra dedicata alla Pop Art

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ASOLO – Inaugurata la mostra "Pop Art: Perché Roma? Mario Schifano", visitabile al Museo Civico di Asolo fino al 2 aprile 2018, organizzata dalla Città di Asolo – Assessorato alla Cultura, dal Museo Civico e dall'agenzia MV Eventi di Lonigo di Matteo Vanzan. 

 

“È con rinnovato entusiasmo che Asolo, Città dai Cento Orizzonti, accoglie negli spazi del proprio museo il secondo evento legato alla Pop Art – afferma il sindaco Mauro Migliorini – la mostra Andy Warhol: 30 years later ha presentato questa corrente artistica decisamente come il frutto della società e della cultura americana. Quest’anno l’intento è di offrire una riflessione sulla Pop Art italiana con la mostra Mario Schifano. Pop Art: perché Roma? L’augurio è che anche questo evento possa creare un dialogo tra passato, presente e futuro in grado di coinvolgere tutti noi emotivamente. Un ringraziamento ai privati che hanno sostenuto questa importante iniziativa, ai prestatori, ai curatori ed a tutti i collaboratori che hanno permesso di realizzare questo importante obiettivo”.

 

“Sarà stimolante – continua l'Assessore alla Cultura Gerardo Pessetto – scorgere la sua dimensione colta legata alle correnti artistiche della metafisica e del surrealismo e cogliere la differenza con quella americana. Siamo convinti che il ruolo del Museo di Asolo sia quello di continuare a progettare e valorizzare il proprio patrimonio e le proprie collezioni ma anche, grazie alla collaborazione con partner esterni, di farsi conoscere come luogo straordinario di cultura sul territorio nazionale ed internazionale non temendo di presentare eventi artistici che apparentemente non hanno legami con il proprio luogo e il proprio territorio. La città è tradizionalmente chiamata ad una vocazione culturale internazionale, artisticamente aperta, tesa nell’impegno per l’arte e la cultura viste come occasione di crescita e di sviluppo”.

 

“Una vita, quella di Mario Schifano – nelle parole della curatrice Enrica Feltracco – tormentata, come per molti suoi compagni dell’epoca, che rimane imprigionata nelle sue opere. Questa mostra allestita presso il Museo Civico di Asolo non racconterà solo di Mario Schifano, ma di tutti quelli che insieme a lui hanno stravolto prima Roma e poi il mondo dell’arte contemporanea italiana: non solo quindi con quella che viene definita semplicisticamente «pop» e che si associa sempre alla Scuola di Piazza del Popolo. È necessario un approccio completamente diverso verso la pop art italiana: a differenza di quella americana è totalmente intrisa della cultura, della vita, della quotidianità di quei turbinosi anni, pregni di una sorta di disperato ottimismo che ora ci appare irraggiungibile. La Pop italiana è più intima, forse più difficile da comprendere, meno diretta e urlata della sua patinata sorella americana”.

 

“Nella storia dell'arte assistiamo a diversi punti di rottura – conclude il curatore Matteo Vanzan, direttore artistico dell'esposizione – dal primo esempio riscontrabile in Giotto nella sua Cappella degli Scrovegni di Padova, passando per Caravaggio, Turner, Cézanne e, nel nostro caso, la Pop Art. Un gesto decisivo quello di Mario Schifano e del suo Monocromo, nel 1960, che pose fine all'apparentemente intramontabile Arte Informale. Una vera e propria chiave di volta tra due epoche che infuse un respiro liberatorio a tutti coloro che erano alla ricerca di una nuova dimensione espressiva. Proprio per questo, in fase di progettazione, si è decisa la commistione di stili, culture ed epoche piuttosto che la netta separazione tra la mostra e la collezione del Museo, come avvenuto nel caso di Warhol. Una scelta che offrirà ai visitatori i parametri per il confronto con i sostanziali cambiamenti che l'arte ha subito attraverso i secoli con una mostra che celebra proprio in questi giorni i 10 anni dalla nascita della MV Eventi”.

 

Il percorso espositivo continua attraverso le opere di Tano Festa, Giosetta Fioroni, Mimmo Rotella, Michelangelo Pistoletto, Franco Angeli, Renato Mambor Aldo Mondino, Mario Ceroli, Lucio del Pezzo, Cesare Tacchi, Umberto Bignardi, Concetto Pozzati e di tutti gli altri protagonisti della Scuola di Piazza del Popolo, offrendo una panoramica di una generazione di artisti che, al Caffè Rosati, discuteva influenzandosi a vicenda raccontando, nella loro purezza espressiva, il cambiamento di un'epoca dove televisione e radio erano il sottofondo tecnologico per la rivoluzione dello sguardo che tutti noi viviamo oggi. Grandi rivoluzionari? Forse sì, forse no, ma sicuramente dopo il loro passaggio, l'Arte non è più stata la stessa.  

 

La mostra, che sarà accompagnata da un volume, avrà i seguenti orari: venerdì: 15.00 – 19.00; sabato, domenica: 9.30 – 19.00. Chiuso il 25 dicembre 2017 e il 1 gennaio 2018.  

Fino al 2 aprile 2018 Asolo (TV), Museo Civico - via Regina Cornaro 74  

Ingresso: intero 8 €; ridotto 6 €; ingresso famiglie 22 € (2 adulti e 2 minori)

Visite guidate su prenotazione Info e prenotazioni: Mail. info@museoasolo.it / Tel. 0423952313

 


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