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24 aprile 2024

Treviso

Arriva la barriera sul Gronda per bloccare i rifiuti abbandonati nei canali

La barriera è stata posizionata da Contarina sul canale che attraversa i comuni di Istrana e Morgano

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Arriva la barriera sul Gronda per bloccare i rifiuti abbandonati nei canali

TREVISO - Una barriera sull’acqua per intercettare i rifiuti abbandonati galleggianti. Lo sbarramento sperimentale è stato posizionato da Contarina lunedì mattina sul canale Gronda, corso d’acqua che attraversa i comuni di Istrana e Morgano. Lo sbarramento si appoggia a pelo d’acqua senza alterare l’ecosistema del fiume e, grazie ad una inclinazione di circa 45°, è capace di convogliare i rifiuti in un unico punto definito per permettere un’agevole raccolta.

Il progetto nasce da un’analisi sulla provenienza dei rifiuti raccolti dall’associazione Open Canoe – Open Mind, che dal 2015 è sostenuta da Contarina per raccogliere i rifiuti abbandonati presenti nel Sile tramite l’utilizzo di alcune canoe. L’iniziativa è ripartita a luglio, grazie all’interessamento del sindaco di Morgano, Daniele Rostirolla, che ha nuovamente riunito a un tavolo di lavoro i Comuni rivieraschi Casale sul Sile, Casier, Istrana, Morgano, Quinto di Treviso, Roncade, Silea, Treviso e Vedelago e gli enti interessati.

Contarina ha studiato possibili soluzioni per frenare e intercettare i rifiuti galleggianti e la soluzione, tramite posa di una barriera galleggiante, ha ottenuto il parere ambientale favorevole da parte dell’Ente Parco Sile nonché dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, che ha definito il punto di posizionamento.

“Lo sbarramento in un primo periodo verrà monitorato giornalmente per capire i quantitativi intercettati e predisporre così le frequenze di raccolta - spiega Contarina - Nei pressi della barriera è stata inoltre installata una videocamera di sorveglianza per permettere le dovute attività di vigilanza ambientale.

L’iniziativa, che rientra nel progetto “Puliamo il Sile”, è stata condivisa e supportata da tutti i Comuni del Consiglio di Bacino Priula, e in particolare dai 9 Comuni rivieraschi, consapevoli della necessità di intervenire per gestire il fenomeno degli abbandoni di rifiuti nei corsi d’acqua.

 


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