ANCORA DANNI ALLA SEDE DI "SECONDA GENERAZIONE"
Intanto l'Imam Tadil chiede l'apertura di un tavolo di confronto fra musulmani, sindaci e forze dell'ordine
Treviso - Non sono bastate le scritte spray sulla serranda dell'ex negozio in via Puglie che gli islamici di "Seconda Generazione" hanno eletto come loro sede, e dove la settimana scorsa si sono riuniti solo per qualche giorno in preghiera, preferendo assecondare le richieste di chiusura giunte da Prefetto e Questore. Fra sabato e domenica i locali hanno subito tutta una serie di danni, forse a scopo intimidatorio.
Ancora una votla ignoti hanno sfondato la porta posteriore del locale. Fortunatamente i danni si sono limitati a questo, anche perché all'interno non si trovano cose di valore da rubare. In quartiere nessuno ha visto o sentito nulla.
Intanto l'Imam Youssef Tadil ha chiesto un tavolo di confronto per riunire associazioni di musulmani, sindaci, prefetto e forze dell’ordine. Sabato sera, pur contro i divieti del sindaco di Villorba Liviana Scattolon, Tadil e i suoi compagni di fede hanno continuato a pregare inginocchiati nel parcheggio del capannone che avevano acquistato anni fa con la speranza di riuscire ad aprire un centro di preghiera.
Un appello al dialogo e alla volontà di trovare una soluzione condivisa è giunta anche dalla chiesa di Treviso, che ha chiesto a politici e amministratori di adoperarsi per trovare un compromesso che permetta ai musulmani di avere un luogo dove pregare. Alle volte la soluzione è proprio dietro l'angolo, basta avere un po' di buona volontà e guardare oltre al proprio orticello.