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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Anche Einstein e Steve Jobs erano dislessici

Il progetto di Leo Club per affrontare un problema diffuso: i disturbi dell'apprendimento

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Anche Einstein e Steve Jobs erano dislessici

VITTORIO VENETO - Dislessia, disgrafia, discalculia raggruppati da un acronimo DSA, ovvero Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Se ne è parlato in modo approfondito all’ultimo convegno organizzato dal Leo Club di Vittorio Veneto. «Abbiamo dato la priorità a questa problematica – spiega la presidente Giulia Lombardo – per portare sul territorio questo tema in crescente aumento e per dare voce al progetto “Seleggo” dei Lions nazionali a supporto dei ragazzi che presentano questi disturbi.» E quindi?

«Questo progetto – interviene Roberto Trovarelli, Presidente del progetto “Seleggo.I Lions italiani per la dislessia Onlus - prevede la digitalizzazione dei libri di testo che vengono letti da una voce femminile o maschile. L’innovazione rispetto al passato è che i bambini e ragazzi possono scegliere fra cinque velocità diverse secondo le proprie esigenze. Il prossimo passo è portare questi testi digitalizzati su tablet e cellulari perché i ragazzi possano lavorare in maniera autonoma.»

 

Il convegno ha messo in evidenza che esiste un bambino con DSA in ogni classe composta da 20 bambini. A livello nazionale è un numero molto alto, affermano gli esperti. I passi necessari, dopo che gli insegnanti hanno segnalato la problematica, è la consultazione della famiglia con un’equipe di esperti composta da psicologo, neuropsichiatra infantile, logopedista per la definizione di un percorso didattico personalizzato (PDP) che verrà svolto nella classe di pertinenza con modalità adatte a sviluppare le potenzialità personali, a rinforzare l’autostima, a raggiungere l’automatizzazione nelle materie curriculari. I DSA possono essere presenti a prescindere dalle capacità cognitive e intellettive, anzi spessissimo dimostrano nella vita capacità in particolari materie o settori che vanno al di là della media….. come Albert Einstein, Steve Jobs, Tom Cruise e molti altri.

 

I percorsi funzionali allo sviluppo sono una continua ricerca, come ha recentemente fatto l’Istituto di Ricerca IRCSS E. Medea dell’Associazione “La Nostra Famiglia” che ha verificato netti miglioramenti nella lettura in ragazzi che hanno usato gli action video games. Altro metodo sperimentalmente valido è il Metodo Terzi che si avvale di azioni con il corpo nello spazio e di lavori con la plastilina per modellare le lettere che i ragazzi dovranno scrivere in seguito sui quaderni. Il metodo dà risultati positivi dopo un numero di sedute che varia dalle 6 alle 15. I DSA, se non risolti in età giovanissima, si possono ripercuotere nelle varie età scolastiche fino all’università e ogni età ha il proprio percorso personalizzato. La ricerca all’IRCSS prosegue, tanto da approfondire nella genetica perché tante volte si è sentito dire «Ah sì! anche il papà o la mamma non scrivevano bene, o non leggevano bene, o con i numeri non ci andavano d’accordo!» Fortunatamente le Istituzioni sono molto più pronte e attente a supportare coloro che presentano questi disturbi, che sono Disturbi, e non patologie gravi, hanno buonissime risoluzioni.

 

Erano presenti al convegno, che si è tenuto recentemente a Castelbrando, la dott.ssa Susanna Negrin neuropsichiatra infantile IRCSS e presente alla Nostra Famiglia di Conegliano, il dott. Umberto Simonetti direttore UOC Infanzia e Adolescenza dell’ULSS7, la dott.ssa Perrone logopedista dei servizi dell’Età Evolutiva dell’ULSS7, il dott. Massimo Molteni neuropsichiatra infantile e direttore IRCSS Polo di Bosisio Parini, il presidente del progetto “Seleggo” Robert Trovarelli del Lions Club di Milano e il vicepresidente dott. Alfonso Iorno, medico pediatra.

Isabella Mariotto

 


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