Allenatore squalificato per critiche ad arbitro donna: "Ma quelle non sono accuse sessiste"
L'allenatore del Real Stoppari torna sulla vicenda: "Decisione abnorme e linciaggio mediatico"
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CASTELFRANCO - "Quelle non sono accuse sessiste". Lo ha detto in una nota quest'oggi Iames Roggia, l'allenatore del Real Stoppari (seconda categoria) condannato dal giudice sportivo fino al giugno 2019 (la notizia qui).
E spiega: "Va precisato sin da subito che è principio riconosciuto anche dal sottoscritto che qualsiasi tesserato che si rivolga all’arbitro in modo non consono debba essere punito, ma ogni sanzione deve essere equilibrata e proporzionata al fatto commesso".
“La frase è una espressione colorita, neppure ingiuriosa, sicuramente non sessista, men che meno discriminatoria
”
Quand’anche il sottoscritto avesse proferito la frase "Cambia lavoro, la domenica datti ai fornelli” non si può non rilevare come la stessa non sia altro che una espressione colorita, neppure ingiuriosa, sicuramente non sessista, men che meno discriminatoria e non dissimile da altre quali: arbitro “datti all’ippica”, “vai a pescare”.
In questo caso il mix tra arbitro donna e la frase “datti ai fornelli" ha provocato una decisione abnorme e scatenato un linciaggio mediatico degno dei noti casi che hanno riguardato produttori ed attori hollywoodiani".
I giornali hanno ripreso acriticamente la decisione del Giudice Sportivo, seminando giudizi moralistici e commenti di ogni specie. Ma se sessismo significa discriminazione in base al sesso cosa dovrebbero dire i poveri arbitri uomini, pesantemente ed ingiustamente insultati la domenica sui campi di calcio, nel constatare che gli autori di tali gesti, sia ben chiaro da condannare, vengono poi squalificati per periodi ben inferiori rispetto a quanto accaduto nel caso di specie".
"E’ applicare il principio di uguaglianza e salvaguardare la parità dei sessi squalificare due mesi chi minaccia ed insulta un arbitro uomo e ben sette mesi chi dice “datti ai fornelli” ad un arbitro donna (C.U. Figc Veneto N. 58 del 18.01.2017)?
Non vi è nel caso di specie una palese discriminazione da parte di chi invece si erge a difensore del genere femminile?"
"Per tutelare la mia dignità ed onorabilità - continua - e per dare corso alle dovute
impugnazioni, ho dato mandato all’avvocato Leonardo Rebecchi del Foro di Vicenza di adire tutti gli organi competenti, nessuno escluso.
Parallelamente anche per esprimere solidarietà e vicinanza al mondo femminile e per aiutare in modo tangibile chi si occupa davvero di disagio femminile ho provveduto ad effettuare una donazione ad una importante associazione del territorio che si occupa di tali tematiche".