VALDOBBIADENE - “I cinghiali mettono a repentaglio la vita delle nostre malghe”. L’allarme cinghiali è stato lanciato  a Valdobbiadebe, dal vicesindaco Pietro Giorgio Davì, nell’ambito della premiazione del IV premio San Gregorio.

“Ce la stiamo mettendo tutta per sviluppare Valdobbiadene quale polo turistico che non è solo l’ottimo prosecco, ma è anche piccole produzioni locali e un ambiente tutto da vivere. Il nostro Monte Cesen può proporre, agli amanti di una eco vacanza, splendide passeggiate e tantissimi sapori da gustare. Il problema è che quest’area va messa in sicurezza…”.

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I pascoli danneggiati superano il 50 per cento dei terreni

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Gli stessi malgari del Consorzio Monte Cesen, che riunisce Malga Budoi, Malga Mariech, Malga Endimione e Malga Barbaria, sostengono questo allarme che ha dei risvolti drammatici per il territorio: “I pascoli danneggiati superano il 50 per cento dei terreni – spiega in modo allarmato Giancarlo Curto di Malga Budoi – I cinghiali distruggono il prato che poi ci mette anni per ricrescere. Portare le vacche al pascolo comincia ad essere un problema”.

In più c’è la questione sicurezza: “Il danno è anche per il turismo – aggiunge Italo Curto di Malga Mariech – incontrare un cinghiale in passeggiata non è certo un’esperienza positiva. Bisogna intervenire velocemente”.

In questi giorni, la preoccupazione riguardo i cinghiali è anche un'altra: la salmonellosi, di cui questi animali sembrerebbero essere portatori. Nel vittoriese, infatti, è stata trovata una carcassa di cinghiale che, sottoposta alle dovute verifiche da parte dell'Istituto Zoologico delle Venezie, è risultata positiva al virus della salmonella.

L'invito da parte degli esperti è quello di mangiare carne di cinghiale solamente se ben cotta, in modo da eliminare il virus. L'appello delle autorità, tra cui il sindaco di Fregona, altra zona in cui sussiste il problema del sovrannumero di cinghiali, è quello di liberalizzare e facilitare la caccia a questo animale.