TREVISO – Allarme bomba in piazza Duomo. Nel mirino la polizia penitenziaria impegnata nelle celebrazioni del santo patrono. Una chiamata al 112 ha attivato i carabinieri che hanno presidiato tutta la cerimonia, controllando per ore l’intera area.

La chiamata è arrivata intorno alle 10.20 di questa mattina al 112, un uomo ha annunciato al centralinista che verso mezzogiorno, in piazza Duomo ci sarebbe stato «un bel botto». Proprio questa mattina, nel duomo cittadino erano in programma le celebrazioni della festa di San Basilide, il patrono della polizia penitenziaria ed era quindi previsto l’arrivo di moltissimi agenti oltre che delle prinicipali autorità cittadine. I carabinieri della compagnia di Treviso si sono subito attivati disponendo un servizio di sorveglianza dell’area e procedendo ad un accurata ispezione di tutta la piazza per verificare se realmente qualcuno avesse nascosto da qualche parte una bomba.

^{(foto Rete Veneta)}

Aiutati dagli agenti della Polizia locale, i militari hanno controllato tombini, cassonetti e cestini della spazzatura oltre che tutte le auto in sosta. Una ricerca che fortunatamente ha dato esito negativo ma che non ha fatto abbassare il livello di guardia. E così, mentre nella cattedrale i massimi rappresentanti delle forze dell’ordine provinciali assistevano alla messa, all’esterno i carabinieri vegliavano sulla piazza. Un presidio di sicurezza che è continuato fino alle 13 quando ormai le celebrazioni si erano concluse da tempo.

Parallelamente, dalla centrale operativa sono scattate le operazioni per risalire all’autore della chiamata. In poco tempo è stato rintracciato il numero da cui è partita la telefonata, che corrisponde all’apparecchio di una cabina situata in via D’Annunzio in centro città. I carabinieri avrebbero pochi dubbi sul fatto che l’obiettivo del gesto sia la polizia penitenziaria e che il responsabile possa essere un ex detenuto che voleva così rovinare la festa agli agenti, magari per vendicarsi di qualcosa.

Un programma mandato in fumo dal tempestivo intervento dei carabinieri che hanno subito informato i vertici della penitenziaria. Tutti in chiesa, sapevano cosa stava succedendo fuori e hanno così potuto scegliere se rimanere alla funzione o andarsene. Ma la festa si è svolta regolarmente con soddisfazione di tutti.

Milvana Citter