Allagamenti:"Interrati nelle aree a rischio e piano acque non idoneo"
Calesso di Impegno Civile evidenzia le criticità, ieri sottopasso di via Sarpi ancora chiuso
| Isabella Loschi |
TREVISO – “Le reazioni agli allagamenti mettono in evidenza, in particolare, due aspetti: la consapevolezza degli abitanti in alcune zone della città (in particolare in quella di via Ghirada) che nelle aree a rischio idraulico non andava consentita la realizzazione di garage e piani interrati e la mancanza a Treviso di un adeguato progetto di ripristino dell’equilibrio idrogeologico del territorio cittadino che permetta di intraprendere una serie di azioni strutturali ed organiche per evitare il ripetersi di esondazioni ed allagamenti ad ogni pioggia superiore alla media”.
Questa la posizione di Luigi Calesso in seguito agli allagamenti, gli ennesimi, di lunedì sera in città, a causa dei quali molti residenti si sono ritrovati l’acqua nei garage e magazzini. “Le amministrazioni leghiste - attacca Calesso - si erano dotate di un “piano acque” che sembra inadeguato rispetto alle esigenze e di cui, comunque non siamo riusciti a vedere gli effetti nonostante siano passati più di nove anni da quando è stato commissionato”.
Intanto ieri in alcune punti critici la situazione non era ancora risolta. Il sottopasso in via Sarpi, perennemente allagato al primo acquazzone, ieri era ancora chiuso: le idrovore utilizzate per liberare l’acqua si sono rotte, allungando i tempi di chiusura e provocando code di automobilisti in via San Zeno. Solo nel tardo pomeriggio di ieri il sottopasso è stato riaperto.