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29 marzo 2024

Italia

Ali Agca in Vaticano porta i fiori sulla tomba di papa Wojtyla

Esclusiva Adnkronos

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Ali Agca in Vaticano porta i fiori sulla tomba di papa Wojtyla

Ali Agca, il 'lupo grigio' che il 13 maggio 1981 attentò alla vita di papa Giovanni Paolo II, si è recato presso la tomba del Santo Padre in Vaticano per depositare dei fiori nel giorno del 31esimo anniversario del suo incontro con il pontefice a Rebibbia, avvenuto il 27 dicembre 1983. A testimoniare lo storico evento c'erano le telecamere di Aki-Adnkronos International, che hanno intervistato e seguito Agca da Piazza San Pietro fino alla tomba di Giovanni Paolo, sulla quale il 'lupo grigio', visibilmente emozionato, ha depositato due mazzi di rose bianche.

"Sono venuto oggi perché il 27 dicembre è il giorno del mio incontro con il Papa", ha affermato ad Aki Agca, che oggi vive a Istanbul. "Sono ritornato nel luogo del miracolo. Qua fu compiuto il terzo segreto di Fatima. Io con l'attentato al Papa ho compiuto un miracolo", ha dichiarato Agca in un'intervista esclusiva in Piazza San Pietro, durante la quale ha spiegato di essere tornato a Roma "dopo 34 anni per gridare che siamo alla fine del mondo. La Madonna di Fatima ha annunciato la fine del mondo".

"Sono felicissimo di essere in piazza San Pietro, nel luogo del miracolo e del cristianesimo - ha concluso Agca - Viva Gesù Cristo, l'unico redentore dell'umanità". Agca è stato poi fermato dalla polizia italiana e portato al commissariato Cavour.

Agca arriva all'Adnkronos: "Siete stati i primi a pubblicare la foto" - "Siete stati i primi nel mondo a pubblicare la foto del mio attentato a Giovanni Paolo II. Per questo motivo sono tornato da voi oggi, nel giorno del 31esimo anniversario del mio incontro con il pontefice a Rebibbia".

Così, con un colpo di teatro, Ali Agca si è presentato stamane presso la sede dell'Adnkronos a Piazza Mastai, affermando di volersi recare sulla tomba di papa Wojtyla per depositare dei fiori per la ricorrenza.

"Voglio che siate i primi come allora, una nuova esclusiva mondiale", ha affermato Agca al giornalista di Aki Adnkronos International che l'ha accolto. All'inizio Agca non ha rivelato la vera identità, presentandosi come Mustafa Demirbag, l'avvocato del 'lupo grigio'. Dopo un breve colloquio con il giornalista di Aki, Agca ha chiesto di essere accompagnato per acquistare i fiori e poi in taxi (a sue spese) fino a Piazza San Pietro, dove ha svelato la sua vera identità".

Dopo essere stati fermati dalla sicurezza e una lunga attesa, le autorità hanno quindi acconsentito all'ingresso di Agca nella cappella di S.Sebastiano, permettendogli di depositare i fiori sulla tomba di Giovanni Paolo II. L'Adnkronos fu l'agenzia che il 13 maggio 1981 pubblicò in esclusiva mondiale la foto che ha fissato nella storia l'attimo prima dello sparo di Ali Agca contro Giovanni Paolo II.

Mons. Forte: "Pentimento autentico" - "Il gesto più grande è stato quello del perdono che Papa Giovanni Paolo Ii ha dato ad Ali Agca. Se questo segno di oggi, il deporre i fiori sulla tomba di Karol Wojtyla, di un Papa divenuto Santo, vuole essere l'espressione di un pentimento, di un riconoscimento della grandezza morale e spirituale di san Giovanni Paolo II, come tale è chiaro che non può che essere un segno positivo". Così monsignor Bruno Forte, teologo e segretario speciale del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, commenta all'Adnkronos la notizia.

"Naturalmente - osserva monsignor Forte - questo è un gesto tipico che scruta il cuore di una persona e quindi la mia non può che essere soltanto una benevola ipotesi. Cosa davvero voglia significare questo gesto di Ali Agca può saperlo soltanto la sua coscienza. Anche il fatto che abbia scelto proprio la data del 27 dicembre dichiarando di legarla all'anniversario della visita di Karol Wojtyla a lui, nel 1983 detenuto nel carcere romano di Rebibbia, se da un lato dovrebbe accrescere il valore simbolico del suo pentimento, dall'altro potrebbe anche ridursi semplicemente alla ricerca di un gesto mediatico, amplificato da un ulteriore 'effetto speciale' determinato dal giorno scelto".

Per il teologo, "se occorre sempre essere esitanti nell'interpretare la profondità interiore dei gesti esteriori, in questo caso l'esistazione non può che essere ancora maggiore, riferendosi a un uomo dalla personalità quanto meno complessa. Posso solo pregare il Signore - conclude monsignor Forte - e augurarmi che nel cuore di Ali Agca ci sia stato davvero un pentimento, un riconoscimento autentico del messaggio di pace, di perdono e di amore che Papa Giovanni Paolo II ha portato all'intera umanità e per il quale la Chiesa lo riconosce e lo venera come Santo".

 



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