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28 marzo 2024

Aldo Adinolfi

- Tags: Aldo Adinolfi, prefetto

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Pietro Panzarino - Vicedirettore | commenti |

BIOGRAFIA


Nato a Salerno il 19 luglio 1948, si è laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Padova, conseguendo il titolo di Avvocato presso la sede della Corte di Appello di Venezia.

Entrato in carriera il 2 gennaio 1977, il Dr. ADINOLFI ha svolto servizio presso la Prefettura di Treviso fino al 1997, è rientrato, per svolgervi le funzioni vicarie, nel settembre dell'anno 2003, dall'1 agosto 2006 è stato reggente in sede vacante fino alla data del 2 gennaio 2007.

Con provvedimento del Consiglio dei Ministri in data 25 luglio 2008, il Dr. Aldo Adinolfi è stato assegnato alla Prefettura di Treviso in qualità di Prefetto.

L'esperienza in Prefettura nelle diverse realtà territoriali ha contribuito ad una conoscenza sistematica dell'apparato della Pubblica Amministrazione, con particolare interesse ai rapporti con le Autonomie Locali e le Istituzioni Regionali, svolgendo la funzione di Commissario Straordinario nei comuni trevigiani di Castelfranco Veneto, Crespano del Grappa, Godega di S. Urbano, Mareno di Piave e Monfumo.


1. La vulgata definisce la Prefettura come l'organo che rappresenta il Governo sul territorio provinciale... Può fare una presentazione sintetica delle funzioni più importanti che Ella esercita?

 

Il Prefetto è il rappresentante del Governo in provincia. Si tratta, proprio per questo, di uno dei pochissimi dirigenti generali della Pubblica Amministrazione la cui nomina e destinazione in sede viene deliberata dal Consiglio dei Ministri.


La particolarità della sua posizione fa si che sia gerarchicamente incardinato nel Ministero dell'Interno ma che dipenda funzionalmente da tutti i Ministri che compongono il Governo. Proprio per tale ragione il Prefetto ha moltissime competenze, alcune delle quali sono ricorrenti e fanno capo al Ministero dell'Interno mentre altre sono occasionali e conferite di volta in volta dai vari ministeri per attività che si reputa debbano essere svolte da! Prefetto. Cercherò brevemente di tratteggiare queste attività.

Innanzitutto il Prefetto è autorità provinciale di pubblica sicurezza. In questa veste realizza sul territorio provinciale le politiche generali di ordine e sicurezza pubblica volute dal Governo e dal Ministro dell'Interno, coordinando le attività di tutte le forze di polizia operanti in provincia. Per lo svolgimento di questo importante ruolo il Prefetto presiede il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che è un organo che consulta prima di assumere decisioni in questo campo e che è composto dal Questore, dal Sindaco del comune capoluogo, dal Presidente della provincia e dai Comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza. In sostanza il Prefetto decide le attività di controllo del territorio che servono a mantenere la pace sociale e a prevenire il compimento di reati. Il Prefetto ha, poi, compiti di controllo sull'attività degli enti locali i cui organismi rappresentativi possono essere sciolti su proposta dello stesso e, conseguentemente, vengono retti da un commissario prefettizio sino alle nuove elezioni. Si tratta, tra i più noti, dei casi di scioglimento di consigli comunali e rimozione dei sindaci per infiltrazioni mafiose, gravi e ripetute violazioni di legge, mancata approvazione del bilancio, dimissioni ultra dimidium dei consiglieri comunali ecc...

Le relazioni con gli enti locali non sono solo di controllo poiché il Prefetto collabora con questi facendo da tramite verso il Governo per tutte le istanze che provengono dalle istituzioni locali. Il Prefetto, in quanto rappresentante dello Stato, attua dunque il principio costituzionale della leale collaborazione tra Stato ed Autonomie locali, attivandosi per aiutare e sostenere l'azione dei Comuni laddove questi incontrino ostacoli non superabili con le proprie risorse.

E' questo un principio che si attua anche nel campo della protezione civile, materia per la quale l'autorità provinciale di riferimento per le situazioni più gravi é proprio il Prefetto. La protezione civile e' attività di previsione e prevenzione di calamità naturali o provocate dall'uomo che possono arrecare danno ai beni ed all'incolumità delle persone. Pensiamo per le prime alle alluvioni, ai terremoti, mentre per le seconde l'ipotesi più classica é quella dell'incidente ad uno stabilimento industriale con ripercussioni verso gli abitati vicini (ad

esempio con forme di inquinamento ambientale, incendi ed altro). In questi casi, mentre se si tratta di fatti che sono limitati ad un solo comune e che questi può affrontare e gestire con risorse proprie, é il Sindaco che assume la veste di autorità di protezione civile, in tutti i casi in cui per la gravita ed estensione dei fatti accaduti questi non ce la faccia, il Prefetto interviene mettendo in campo le strutture del sistema nazionale di protezione civile, con i vigili del fuoco, le forze di polizia e, quando occorra, l'esercito. Al Prefetto fa capo, inoltre, l'organizzazione delle elezioni in ambito provinciale, sia quando si tratta di eleggere il sindaco ed i componenti del consiglio comunale, il presidente della provincia ed il consiglio provinciale (in corso di soppressione), ed i rappresentanti del popolo presso la Camera ed il Senato ed il Parlamento Europeo, sia quando si tratta di consultare gli elettori su alcuni temi specifici attraverso il referendum.

Il Prefetto, attraverso un settore della Prefettura definito di "depenalizzazione", si occupa di molteplici gravi provvedimenti sanzionatori in materia di codice della strada. E' lui che adotta, ad esempio, i provvedimenti di ritiro della patente di guida per eccesso di velocità o per ebbrezza alcolica o da stupefacenti. A lui, inoltre, possono essere presentati i ricorsi avverso le contravvenzioni comminate dagli organi di polizia, compresi i i vigili urbani.

Altro campo di azione molto importante è quello che attiene all'immigrazione. Il Prefetto espelle dal territorio nazionale gli stranieri non in regola con il permesso di soggiorno, istruisce i procedimenti per l'acquisto della cittadinanza italiana per residenza ininterrotta in Italia per almeno un decennio e, dallo scorso mese di giugno, è anche competente al riconoscimento della cittadinanza per matrimonio. Inoltre autorizza il ricongiungimento familiare per lavoratori stranieri regolari ed avvia le procedure per l'ingresso nel territorio nazionale di lavoratori stranieri residenti all'estero e nominativamente chiamati a lavorare in Italia da datori di lavoro operanti nel territorio nazionale.

Importante campo di azione, infine, e' quello in materia di droga. Al Prefetto, infatti, pervengono le segnalazioni degli operatori di polizia dì persone che fanno uso di sostanze stupefacenti che, ad opera del Nucleo operativo tossicodipendenze della Prefettura, vengono sanzionati con delle ammonizioni o con il ritiro della patente e della carta di identità per un certo tempo. In questo tempo questi tossicodipendenti vengono avviati a programmi di recupero d'intesa con i competenti servizi di riabilitazione dell'azienda sanitaria locale.

 

2. Lei conosce bene la nostra Provincia, avendo lavorato nella Prefettura di Treviso per una trentina d' anni dal 1977... la crisi economica e, di conseguenza, sociale che investe il Paese tocca anche Treviso. Quali sono i connotati e i dati più significativi nel nostro territorio dal suo osservatorio?

L'attuale scenario economico provinciale non evidenzia, in questa Provincia, segnali di ripresa per cui la crisi economica in atto ed il conseguente calo dei consumi continuano ad avere riflessi negativi sulle aziende del territorio, soprattutto su quelle medio piccole, che perdono competitivita e sono costrette a ridurre i loro organici, rischiando spesso la chiusura o addirittura il fallimento. La situazione a livello congiunturale risulta comunque stazionaria con alcuni indicatori migliorativi come gli ordinativi del mercato estero e il fatturato, ma anche indicatori peggiorativi per il mercato interno; si registra, invece, un dato stazionario per la produzione e un calo tendenziale per le esportazioni, ma con un saldo commerciale positivo.

Sul fronte occupazionale i movimenti di assunzioni registrano una contrazione, in particolare per i contratti a tempo indeterminato. Risultano in difficoltà i grossi nomi dell'abbigliamento, ma notizie non molto confortanti arrivano anche da altri comparti per cui stanno usufruendo di vari tipi di ammortizzatore sociale circa 2000 dipendenti e una cinquantina di aziende industriali. Si può pertanto concludere ritenendo che la crisi economica continui a mantenere in questo territorio un carattere pressoché strutturale.

3. Lei presiede diversi Comitati provinciali, tutti importanti ovviamente, ma quali sono quelli più significativi in riferimento alla crisi, di cui al punto precedente? Ci sono, potenziali tensioni sociali, che possono scoppiare?

Il Comitato presieduto dal Prefetto a livello provinciale più significativo è certamente quello per l'ordine e la sicurezza pubblica in quanto è su quel tavolo che vengono esaminate eventuali situazioni di conflitto che possano avere ripercussioni sull'ordine pubblico. Nello specifico, nonostante il delineato quadro economico, grazie all'atteggiamento di prudenza assunto dalle principali confederazioni sindacali e al decisivo ricorso agli ammortizzatori sociali e alle iniziative di assistenza e supporto di vario genere messe in atto dalle categorie datoriali e sindacali nel contesto di una più ampia rete di supporto interistituzionale, a tutt'oggi si sono comunque evitati fenomeni di rilievo sotto il profilo dell'ordine e della sicurezza pubblica .Si può pertanto affermare con sufficiente certezza che , almeno nell'immediato,non sembra concretizzarsi il rischio di una evoluzione delle tensioni sociali ne' su tematiche di sicurezza, ne sul fronte delle costruzioni di opere pubbliche, né sul fronte delle emergenze ambientali, tutti ambiti in cui non si sono registrate conflittualità di rilievo.

Non può però contemporaneamente escludersi che il perdurare della crisi economica possa ingenerare il vendicarsi delle paventate situazioni di rischio che potrebbero concretizzarsi a seguito del mancato rinnovo dei contratti a termine, dell'esaurirsi dei periodi di cassa integrazione straordinaria o dell'inasprimento delle vertenze lavorative in atto, in particolare in ambiti riconducibili alle frange più oltranziste dell'antagonismo.


4. Anche sulla base dell'esperienza di Commissario, da lei esercitata nelle fasi di transizioni di alcune Amministrazioni Comunali, tenuto conto che sempre più emerge dai giornali la difficoltà di un confronto civile e democratico anche nei nostri comuni, i suoi interventi, magari su richiesta di singoli consiglieri o di gruppi di minoranza, si fermano o vanno anche oltre la cosiddetta moral suasion? Aumenta anche da noi la conflittualità politica?

 

Va preliminarmente detto che nel tempo i poteri del Prefetto di intervento nella dialettica politica in ambito comunale si sono andati via via riducendo. La tendenza si è accentuata sempre più nell'ultimo ventennio, sacrificando sull'altare dell'autonomia alcune prerogative che avevano in passato consentito modalità di intervento più significative. In atto, fatte salve le ipotesi di legge che portano, come s'intende in presenza di fattispecie gravi, allo scioglimento degli organi elettivi con la nomina di commissari, tutti gli altri interventi che si innestano nel contesto dato si muovono negli stretti ambiti della moral suasion.

5. I giovani e il lavoro, lo studio e la formazione: qual è la situazione per queste ultime generazioni? quale consiglio potrebbe dare per favorire il loro inserimento nella vita attiva?

Purtroppo i giovani appaiono sempre più le principali vittime della grande recessione, essendo sempre più cresciuta negli ultimi anni la disoccupazione giovanile e riducendosi le prospettive di ingresso futuro nel mercato del lavoro in assenza della ripresa economica. A livello europeo, peraltro, la situazione italiana è peggio che altrove. La chiave di lettura di condizione di maggiore negatività rispetto agli omologhi dell'Europa centro settentrionale è probabilmente legata al più basso grado di formazione dei nostri giovani. E' noto invero che l'Italia è primi posti della classifica europea per il numero di giovani che abbandonano anzitempo gli studi superiori. Ed è, inoltre, agli ultimi posti per il numero di laureati, di molto lonatana rispetto all'obiettivo fissato dalla Commissione Europea di raggiungimento entro il 2020 di un numero di laureati corrispondente al 40% della popolazione. Così stando le cose credo che i giovani debbano investire la più parte della proprie risorse nello studio al più alto livello possibile, raggiungendo gradi di specializzazione che li mettano in grado di essere competitivi ed appetibili ne! mercato del lavoro globale. 6. Il ricco nordest è stato serbatoio importante per accogliere gli immigrati: a che livello siamo oggi? quando è stato raggiunto l'acme degli arrivi? sono cominciati i rientri in patria?

La popolazione straniera residente in provincia di Treviso risulta in costante aumento, la percentuale registrata ali' 1.1.2010 è del 11,2 %,, 11.5% al 31.12.2010 contendendosi con Verona il primato delle province con maggiore incidenza della popolazione straniera, mentre i minorenni raggiungevano il 17% di popolazione residente. Al 31.12.2011 erano presenti n. 118,930 stranieri, cioè il 13% della popolazione residente (ottava provincia in Italia e prima nel Veneto) e il 23,8% dei nati stranieri sul totale dei nati. L'aumento significativo è iniziato a fine anni '90, con incrementi significativi fino a! 2010. I principali Paesi di provenienza sono: Marocco, Cina, Albania, Macedonia ed Ucraina.

Si calcola che nel 2031 gli stranieri rappresenteranno quasi il 20% della popolazione in Veneto, tenendo conto anche delle acquisizioni di cittadinanza italiana che sotto il profilo statistico comportano una riduzione "legale" della componente straniera. Gli acquisti di cittadinanza per matrimonio riguardano in primis donne marocchine che hanno sposato connazionali naturalizzati italiani. Le richieste di cittadinanza sono un numero costante di 2000 all'anno, tra richieste per residenza (prevalenti) e richieste per matrimonio con cittadino italiano (300-400 all'anno)

Non si hanno notizie di significativi flussi di rientri in patria. Anche in caso di perdita del lavoro, la presenza di figli integrati nella scuola rappresenta un fattore di impedimento al rientro. In ogni caso, elementi di interesse sotto tale profilo potranno essere acquisiti al momento in cui, nel prossimo mese di dicembre, saranno ufficializzati i dati inerenti l'ultimo censimento della popolazione.

7. Per quelli che rimangono in Italia: come procede l' integrazione? e la procedura dei test in italiano?

Riguardo il test d'italiano, nell'ambito della procedura per il rilascio del permesso di soggiorno per lungamente soggiornanti, nel 2011 hanno richiesto il test n. 2699 cittadini stranieri. Nel 2012 la provincia di Treviso è la prima nel Veneto: dall'inizio dell'anno hanno richiesto il test (al 21 nov.) n. 5359 stranieri. Ha inciso certamente su questa elevazione l'applicazione del contributo economico da 80 a 200 euro per il rilascio del permesso di soggiorno. Per numero di domande le statistiche del Ministerodell'lnterno ci posizionavano nel 2011 all'ottavo posto in Italia, ed è possibile che si sia saliti in graduatoria nel 2012. La percentuale media del superamento del test è del 73,03%, con punte del 91,67% a Mogliano e ribassi al 44, 05% a S.Polo di Piave.

L'accordo di integrazione, nuova procedura che prevede una sorta di permesso di soggiorno a punti, ha visto la sottoscrizione alla data del 21.11.2012 di n. 1464 accordi con gli stranieri e l'organizzazione di corrispondenti corsi di formazione civica effettuati con la collaborazione dell'Istituto Scolastico Regionale e Provinciale. Gli stranieri in arrivo in Italia dal 10 marzo 2012, ai quali viene rilasciato un permesso di soggiorno della durata di almeno un anno, hanno valutato positivamente la novità, tanto che le assenze ai corsi di formazione civica sono contenute nel 10% delle richieste. Più in generale direi che l'integrazione in provincia funziona senz'altro in modo egregio, grazie per un verso alle molte iniziative che sotto questo profilo vengono portate avanti dalle associazioni del volontariato sociale, da quelle datoriali e dai comuni. Molto è cambiato, anche socialmente e culturalmente, rispetto agli arrivi dei primi anni '90, ma molto ancora bisogna fare.

8. Volontariato e protezione civile: quali sono le caratteristiche della foto di gruppo sui due fenomeni? la crisi li ha ridimensionati?

La Prefettura può avvalersi del volontariato in emergenza ma le competenze inerenti i profili organizzativi, di formazione e di gestione appartengono a Regione e Provincia. Pertanto la fotografia di gruppo che il Prefetto può scattare dispone certamente di un angolo visuale non completo. In ogni caso il volontariato costituisce anche in questo periodo di crisi una delle ossature fondamentali del sistema nazionale e locale di protezione civile e reputo che la congiuntura economica sfavorevole non sia valsa e non varrà a ridimensionarla. Per carità, va da se che un volontariato funzionale ed efficiente presuppone appropriata organizzazione, solida motivazione, adeguata professionalità ed attrezzature idonee all'impiego nei contesti emergenziali di intervento. A lungo andare reputo che sotto tale ultimo profilo l'onda lunga della spending review possa riflettersi sull'entità dei finanziamenti alle associazioni e, dunque, sulla possibilità di queste di avere dotazioni al top. Ma questo, quand'anche succedesse, non varrà certamente a ridimensionare l'apporto importantissimo che questa componente è chiamata ad assicurare nelle malaugurate emergenze di settore.

9. In riferimento al ritiro delle patenti nei fine settimana, le cronache lasciano intendere che il fenomeno tende a svilupparsi, più che a regredire... è una percezione corretta?

In questo ambito provinciale si è registrato negli anni dal 2008 al 2012 una graduale riduzione del numero dei provvedimenti di sospensione patenti adottati (dalle n. 3141 sospensioni del 2008 alle 2294 del 2011). Tale andamento riguarda anche i provvedimenti di sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza. Infatti, i provvedimenti di sospensione erano n. 1587 nel 2008 e sono via via scesi a n. 1515 nel 2009, n. 1161 nel 2010 e n. 1049 del 2011.

Le ragioni di tale calo, finora confermato anche per il 2012, sono verosimilmente da ricondursi ad un più diffuso rispetto delle norme sulla circolazione stradale da parte degli utenti della strada. La severità delle sanzioni previste per le violazione alle norme del C.d.S., sanzioni che per la guida in stato di ebbrezza possono arrivare fino alla confisca dell'automobile, _ha creato un forte fenomeno di deterrenza e, per altro verso, in funzione di orientamento culturale, ha favorito una progressiva educazione al rispetto della normativa vigente.

10. Il decreto sul riordino delle province: il testo, che pure deve essere convertito, non appare chiaro in merito al destino degli uffici delle pubbliche amministrazioni del territorio... cosa ci aspetta dietro I' angolo per la Prefettura di Treviso?

Mi sia consentito non rispondere compiutamente, tenuto conto che le prospettive appaiono non del tutto chiare rispetto a tanti fattori in gioco, sul piano giuridico e politico. Allo stato non nascondo un certo disagio nel pensare che la prosecuzione delle cose verso la traiettoria che in atto pare presa, porterebbe forse me ad essere l'ultimo Prefetto di Treviso
 



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