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28 marzo 2024

Nord-Est

Al Verdi: " Il teatro che vogliamo"

la sintesi della programmazione 2016-17

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Al Verdi:

PORDENONE - Oppure c’è il Verdi! non è un semplice slogan scelto per l’avvio della nuova stagione. E’ la sintesi del Teatro Verdi, la filosofia che anima tutta la programmazione, di cui sono fieri e orgogliosi la città, il nuovo Sindaco, la nuova Amministrazione comunale.

Un Teatro che poggia su basi solide, che ha i conti in ordine, che in questi anni ha intessuto e consolidato relazioni forti, diventando un importante interlocutore per tutto il territorio. Un Teatro che, grazie anche al saldo rapporto con le istituzioni e al supporto prezioso degli Amici, è al centro della vita culturale e sociale; capace di proporre, stimolare il confronto, accogliere e dunque ancora più aperto.

Il concerto inaugurale del 1.settembre, con il prestigioso ritorno della Gustav Mahler Jugendeorchester, può inoltre far diventare il Teatro il punto di riferimento per la musica classica eseguita da giovani talenti internazionali, con la conseguente occasione di confronto con i giovani artisti del territorio.

Infine, un auspicio: che il Premio Pia Baschiera Tallon, istituito dal teatro per riconoscere l’impegno per la diffusione della cultura musicale, specie fra i giovani, diventi il Premio della Città di Pordenone.

MUSICA E DANZA METAMORFOSI MUSICALI

E’ metamorfosi la parola chiave della stagione musicale 2016/2017 firmata dal maestro Maurizio Baglini, concetto che permette di andare oltre i confini tracciati e conosciuti, per entrare nel luogo del possibile e dell’immaginario.

In virtù di questa sintesi progettuale, si contano per questo cartellone musicale:

- il ritorno dell’ OPERA LIRICA (29 ottobre) con Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, destinato al pubblico più eterogeneo e inserito anche nel progetto educational rivolto alle scuole;

- sette concerti di grande repertorio SINFONICO: da sottolineare la fidelizzazione della prestigiosa Gustav Mahler Jugendorchester in apertura di cartellone (1. settembre) e dell'altrettanto blasonata Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai (26 maggio 2017) in chiusura dello stesso, con il nuovo direttore James Conlon, che porterà con sé il violinista americano Rey Chen, vera star del panorama mondiale; la presenza, con l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, di Salvatore Sciarrino, il compositore italiano vivente più eseguito al mondo (28 aprile 2017), Leone d’oro alla carriera; il ritorno di Francesca Dego (che nel maggio 2015 incantò il pubblico del teatro eseguendo il Concerto per violino e orchestra di Čajkovskij) con la Filarmonica di Mannheim (28 febbraio 2017)

- sette concerti di repertorio di MUSICA DA CAMERA che spaziano dal duo al sestetto, con particolare rilevanza data ai nuovi interpreti del palinsesto cameristico internazionale: fra gli appuntamenti la Maratona concorso Premio Trio di Trieste (22 novembre), l’Ars Trio di Roma (17 gennaio 2017) che due giorni prima sarà protagonista dei Concerti del Quirinale di Radio Tre e il Quartetto Noûs (8 aprile 2017), insignito del premio Piero Farulli nell’ambito del Premio Abbiati e del premio Rubinstein- Una vita per la musica e che ha recentemente conquistato la copertina di Amadeus.

- un progetto speciale intitolato LA VOCE DEL VIOLINO, dedicato alla storia della letteratura violinistica dal classicismo alla contemporaneità, con, fra gli altri, il Quartetto Altolivenza Festival (15 febbraio 2017) che, avviando una nuova collaborazione, con l’Associazione culturale altoliventina, segnerà il ritorno della “nostra” Laura Bortolotto e questa volta anche di un altro talento pordenonese in ascesa nel panorama musicale, il violoncellista Leo Morello. Da rilevare, inoltre, il duo Domenico Nordio e Filippo Gamba (5 dicembre) e il Trio Metamorphosi (9 marzo 2017);

- cinque appuntamenti dedicati al CROSSOVER, ovvero a quei frangenti musicali in cui vengono radicalmente abbattute le barriere di catalogazione dei generi, in accordo col concetto di metamorfosi, e che vanno dall’anteprima del Volo del jazz, in collaborazione con Controtempo, con il grande Kurt Elling e il suo quintetto (5 novembre) al duo che vede insieme Avi Avital, uno dei più virtuosi mandolinisti (strumento con il quale suonerà la Ciaccona di Bach) del mondo e Giampaolo Bandini in Across the world (19 maggio 2017) passando per il fado di Beatriz (14 dicembre), il Violin jazz di Zach Brock e Phil Markowitz (22 febbraio 2017) e il concerto-spettacolo La leggenda di Paganini, melologo per voce recitante, violino e chitarra (5 maggio 2017) in collaborazione con l’associazione culturale Farandola. MUSIC CORNER è invece la nuova proposta per valorizzare l’architettura multifunzionale del Teatro e in particolare il palcoscenico: uno spazio speciale per concerti fuori dagli schemi (dalla musica antica al jazz) e per creare molteplici occasioni d’incontro.

 

Anche la DANZA alternerà titoli di grande repertorio rivisitati attraverso coreografie originali

- Lo Schiaccianoci (10 gennaio 2017), La Bella e la Bestia (7 marzo 2017) - con sperimentazioni di danza moderna su musiche del grande repertorio classico e Masters of dance II (22 maggio 2017) del Tulsa Ballet, tre quadri di grande poesia con il meglio della coreografia americana: un altro tassello significativo in merito al concetto di metamorfosi musicale. PROSA OLTRE IL MURO Il mondo si incontra a teatro

 

OLTRE IL MURO è lo slogan della prossima stagione di prosa - curata da Paola Macchi - per andare al di là dei confini, per abbattere le barriere, quelle geografiche sì ma anche quelle del pregiudizio, avendo come obiettivo un teatro aperto, dove il mondo, i mondi diversi si incontrano, dialogano e indagano.

IL VIAGGIO. La paura di ciò che è al di là del confine domina le prime pagine dei giornali e sta cambiando l’assetto politico e culturale dei paesi europei. La letteratura, la drammaturgia fondante della nostra civiltà nasce dal viaggio, dall’incontro, dalla mescolanza. I titoli in programma parlano del viaggio, inteso come origine del mito, uno dei nuclei più profondi attraverso cui la civiltà occidentale ha narrato il senso della vita, la ricerca della verità e di sé. In Odissea A/R (9 e 10 febbraio 2017) c’è il nuovo viaggio di Emma Dante intorno alla figura di Ulisse e tutta la cifra stilistica dell'artista palermitana, a partire dal predominante dialetto siciliano alternato all'italiano. Nel mito e nel viaggio ci troviamo ancora con l’Eneide. Il viaggio di Enea (19 e 20 aprile 2017) a Pordenone in prima nazionale, nella riscrittura scenica e per la regia di Emanuela Giordano, è il racconto poetico delle migrazioni di cui siamo spettatori involontari, partecipi e preoccupati insieme. Sempre in questa chiave, c’è il viaggio dell’atleta somala Samia Yusuf, messo in scena in 32 secondi e 16 (30 e 31 marzo 2017), per la regia di Serena Sinigaglia e con, fra gli altri, Tindaro Granata e la pordenonese Chiara Stoppa, presentato nella sezione A TU PER TU. 32 secondi e 16 è il tempo ottenuto da Samia nei 200 metri alle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Nel 2012 morirà su un barcone nel tentativo di raggiungere Lampedusa.

Il tema del viaggio torna nello spettacolo L’ora di ricevimento, (17, 18, 19 febbraio 2017) con Fabrizio Bentivoglio e per la regia di Michele Placido, che mette in scena l’incontro-scontro culturale, sociale e religioso tra famiglie di una classe di bambini delle periferie delle metropoli europeo. Il testo è di Stefano Massini, forse il drammaturgo più legato al sociale che abbiamo in Italia, che da un anno ha preso il posto di Luca Ronconi al Piccolo Teatro di Milano.

Con Minetti. Ritratto di un artista da vecchio (11, 12 aprile 2017), continuiamo l’indagine sul tema del viaggio, questa volta intimo, interiore. Bernhard Minetti (1905-1998) è stato uno dei più grandi interpreti di teatro del Novecento. Lo scrittore Thomas Bernhard scrisse apposta un testo per l’attore, ormai anziano e solitario, che trascorre una notte di Capodanno in attesa di andare in scena per l’ultima volta nel ruolo di Re Lear. Roberto Andò ne cura la regia e Roberto Herlitzka, uno dei grandi interpreti del nostro tempo, affronta con l’amara ironia e la divertente perfidia che lo caratterizza, l’ennesimo, amato, Bernhard.

 

LA FAMIGLIA. L’altro grande tema è l’indagine sulla famiglia, sulle sue dinamiche interne, sulla figura della donna. Si parte da Madame Bovary (18, 19, 20 novembre), romanzo che nel 1856, quando fu pubblicato, scosse profondamente l’alto senso di rispettabilità dei guardiani della pubblica morale, e Flaubert fu processato come autore di un’opera indecente, addirittura scandalosa. Si continua con Play Strindberg, (9, 10 e 11 dicembre) di Dürrenmatt, con Maria Paiato, Franco Castellano e Maurizio Donadoni, analisi di un matrimonio al traguardo dei venticinque anni, ma infelice come nel primo giorno, spettacolo strutturato come un incontro di pugilato in undici round.

In un cartellone molto attento alle dinamiche economico-sociali che muovono anche la realtà dei sentimenti e delle relazioni private, il chirurgo della nuova borghesia, della fine del ‘700, non può mancare. Le donne gelose, (3, 4 e 5 marzo 2017) la prima commedia che Goldoni scrive interamente in veneziano, è uno spettacolo di successo prodotto dal Piccolo Teatro di Milano. L’attenzione dell’autore si concentra su un’unica classe sociale di bottegai e mercanti, piccoli borghesi già sulla soglia dell’impoverimento. La drammaturgia a più alto impatto emotivo è, negli ultimi anni, quella che si aggancia alla realtà reale, a ciò che governa il mondo. E’ dal repertorio di Ibsen che non si assiste a un simile fiorire di testi in cui il denaro muove e modifica i sentimenti, le relazioni, e le agnizioni sono perlopiù patrimoniali. Il prezzo (14, 15 marzo 2017), di Arthur Miller, è un dramma del 1968 qui proposto da una compagnia di quattro fuoriclasse, a partire da un Umberto Orsini in stato di grazia e diretto da Massimo Popolizio, alla sua prima vera prova da regista.

Continua il nostro interesse per un teatro connesso con i mutamenti del presente, con le trasformazioni della società, raccontata con sapienza da Neri Marcorè in Quello che non ho, (23 e 24 marzo 2017) reinventato esempio di teatro-canzone. Ispirazione principale sono le canzoni di De Andrè e le visioni lucide e beffarde di Pier Paolo Pasolini. La realtà può essere letta anche in chiave ironica e divertente. Un teatro coraggioso è quello che non ha paura di perdere autorevolezza se affronta la commedia…Un attore molto popolare del nostro cinema e teatro, Massimo Ghini, qui anche regista, ha messo in scena una commedia di Florian Zeller, Un’ora di tranquillità (2, 3 e 4 dicembre), moderna, brillante e divertente. Sulla scia del piacere e del divertimento, per spettatori di tutte le età, è stato scelto Cirkopolis, (28, 29 gennaio 2017, in foto), fra le ultime e più straordinarie creazioni del Cirque Éloize, che in 23 anni ha sedotto il pubblico di tutto il mondo. Lo spettacolo fa tappa nella città futurista in bianco e nero del film Metropolis di Fritz Lang. Infine, lo spettacolo scelto per aprire la stagione di prosa, Marmi (3, 4 novembre). E’ un progetto inedito, eccezionale, che coinvolge un grande regista, fuori dalle mode, ruvido e coltissimo, Aleksandr Sokurov, che affronta per la prima volta il palcoscenico. Amico e, per molti, erede di Tarkowsky, dopo aver incantato il mondo con film come L’arca russa, un piano sequenza di 96 minuti, Il sole, sull’imperatore del Giappone, Faust, Padre e figlio, porta ora in scena un poema teatrale di Josif Brodskij, l’unico testo per il teatro del premio Nobel russo.

 

A TU PER TU Teatro. Impegno e passione

Gli spettacoli di questa sezione parlano “a tu per tu” con lo spettatore, sia nella dimensione intima dello spazio contenuto, sia nell’incontro a tu per tu con l’attore in scena.

Abbiamo individuato spettacoli nati per affrontare i temi più legati all’impegno civile, al sociale.

Si comincia con Mistero Buffo e il grande gioco del teatro. Ugo Dighero ha il coraggio di affrontare un monumento del teatro del ‘900 che sembrava un tutt’uno con il suo creatore, con la corporeità di Dario Fo. Graziano Piazza, uno dei migliori attori della sua generazione, ne L’intervista (24 e 25 novembre), affronta un testo di Teodor Holmann - nel quale i due personaggi incrociano le lame in una partita crudele che non lascia via di scampo - adattamento teatrale dell’omonimo film di Theo Van Gogh, regista ucciso da un fondamentalista islamico per aver diretto Submission, cortometraggio di denuncia delle violenze subite da alcune donne in famiglie musulmane. Il Teatro di Spiro Scimone, è unico e facilmente riconoscibile. Con Amore (19 e 20 gennaio 2017), diretto da Francesco Sframeli, porta la storia di due amori, uno etero, uno omo, entrambi vissuti con toni poetici e gesti amorevoli, Recentemente il Corriere della sera ha lamentato lo scarso spazio che i nostri teatri offrono a questo autore, forse il maggiore dei nostri giorni, che all’estero è entrato nel repertorio della Comedie Francaise. Non vogliamo farci sfuggire l’occasione di riparare. Nello spettacolo Bull (9 e 10 maggio 2017) tre dipendenti aspettano il capo, per sapere chi di loro sarà licenziato. Nella lotta per la sopravvivenza nessun colpo è troppo basso. Fabio Cherstich, giovane regista friulano, già assistente di Filippo Timi e Andrée Shammah, dirige quattro attori emergenti. Il 23 maggio, nella giornata dedicata al ricordo della strage di Capaci, la stagione di prosa chiuderà con Novantadue. Falcone e Borsellino, 20 anni dopo, moderna tragedia classica che vede in scena anche Filippo Dini. Sorprendentemente è il racconto di una doppia solitudine. Di due volti che in Novantadue tornano persone, dopo essere stati trasformati in icone.

Completano la proposta gli appuntamenti della rassegna A misura di famiglia e i progetti dedicati alle scuole.

 

La Stagione 2016-17 è organizzata dall’ASSOCIAZIONE TEATRO PORDENONE con il sostegno dei SOCI FONDATORI Comune di Pordenone, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone,

i SOCI SOSTENITORI Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi – Trieste, i SOCI ONORARI Friuladria-Crédit Agricole e Camera di Commercio di Pordenone.

Special partner Servizi CGN, Fondazione CRUP Gli AMICI DEL TEATRO, con i quali saranno costruiti percorsi e proposte specifiche con l’obiettivo di confermare e intensificare partnership, supporto e collaborazioni, sono: BCC Pordenonese, Banca Finint, Cimolai spa, Confartigianato Pordenone, Confcommercio imprese per l’Italia Pordenone, Confcooperative Pordenone, Eurapo Pordenone, Fazioli Pianoforti, Friulovest Banca, Itas Assicurazioni, Molino di Pordenone, NCS Network Cable System, Peressini spa, Servizi CGN, Tipografia Sartor, Unione Industriali Pordenone, Valcucine, Giulia Tamai Zacchi, Giampaolo Zuzzi.

 


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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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