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19 aprile 2024

Treviso

Agricoltura trevigiana, carne e latte tornano a crescere

Nel 2017 cimice asiatica e siccità hanno messo in ginocchio la redditività di coltivazioni e allevamenti

| Isabella Loschi |

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Agricoltura trevigiana, carne e latte tornano a crescere

TREVISO – Gelate primaverili, siccità estiva e cimice asiatica. Questi tre fattori nel corso del 2017 hanno messo in ginocchio le colture della Marca. A soffrire maggiormente l’ortofrutta, dalla ciliegie ai kiwi, e il settore cerealicolo, con frumento, mais e soia che hanno risentito delle gelate e della siccità e i prezzi al di sotto dei costi di produzione. Un settore che non riesce a uscire dalla crisi in cui è sommerso da anni”.

“In generale è stata un’annata contraddistinta da livelli di produzioni insoddisfacenti di molti prodotti agricoli, alti costi dei mezzi di produzione e calo degli investimenti, ma che ha visto segnali di ripresa per quanto riguarda il latte, la carne suina, bovina e cunicola dopo anni di crisi” - ha detto Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Treviso e Veneto. “Il 2017 è stato, dal punto di vista climatico, veramente unico, per l’agricoltura trevigiana”, sottolinea Giustiniani - Le piante hanno sofferto le gelate primaverili prima e la siccità estiva poi, con l’aggiunta del flagello della cimice asiatica, che ha incrementato la propria presenza nelle campagne causando danni ovunque”.

Tra i settori che hanno registrato una buona annata dopo anni di crisi ci sono quelle delle carni, suina in primis, con un aumento delle esportazioni del 20%, anche grazie alla riapertura del mercato cinese, e del fatturato del 9%. Bene anche la carne bovina, che pure dovrebbe beneficiare della rimozione del blocco delle importazioni da parte della Cina che durava da 16 anni a causa della Bse (encefalopatia spongiforme bovina)”. Una ripresa è stata registrata anche dalle produzioni zootecniche, che si sono risollevate rispetto agli anni precedenti: “Latte e formaggi hanno segnato una ripresa che ha dato un po’ di ossigeno agli allevamenti - spiega Giustiniani- con il prezzo del latte risalito a quota 40 centesimi anche grazie al boom delle quotazioni del burro in Europa”.

Note positive anche dal settore vitivinicolo nonostante le avversità meteo, che hanno causato un calo medio della produzione del 20%, la qualità delle uve è stata buona e i prezzi sono lievitati, con la doc Conegliano-Valdobbiadene che ha sfiorato l’asticella dei 3 euro al litro per il vino. Buona annata per i 300 agriturismi della Marca, che offrono 2.000 posti letto e 4 milioni di pasti annui. Le aziende stanno tornando ad essere una meta turistica gettonata anche in bassa stagione e a Natale con presenze in crescita, grazie a progetti che stanno valorizzando sempre di più il territorio e le eccellenze enogastronomiche.

 


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