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19 aprile 2024

Treviso

Addio a don Ernesto Soligo, decano dei sacerdoti della diocesi di Treviso

Aveva 100 anni, dagli anni Novanta si dedicò alle condizioni di sofferenza

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don Ernesto Soligo

TREVISO - Si è spento questa notte a 100 anni don Ernesto Soligo, decano dei sacerdoti di Treviso. Don Soligo è morto serenamente nella Casa del clero, in via Scarpa, la residenza per i sacerdoti anziani della diocesi dove viveva da sette anni, circondato dalle persone care e dal personale di assistenza. Classe 1919, nato a Trevignano, ordinato sacerdote il 5 luglio 1942, era membro della Comunità dei sacerdoti Oblati diocesani dal 1959. Il 12 maggio dell’anno scorso ha festeggiato il traguardo del secolo di vita. Una festa alla quale hanno partecipato centinaia di suoi “figli spirituali”, con la chiesa votiva piena per la celebrazione eucaristica.

Don Ernesto lascia due fratelli, Odino, emigrato in Canada, e Decimo in Francia, oltre a numerosi nipoti e pronipoti. Giovane cappellano a Cimadolmo, poi direttore spirituale nel Seminario, nel Collegio Pio X, nel Centro Studentesco di via San Nicolò, insegnante di religione nella scuola pubblica Riccati e Palladio.

“Sono migliaia i giovani che lo hanno avuto guida spirituale sicura, e ancora lo venerano – ricorda monsignor Lino Cusinato, prevosto della Comunità degli Oblati -: studenti diventati professionisti, padri di famiglia, operatori sociali e pastorali, nella chiesa e nella società; diventati preti, missionari, medici, insegnanti e ricercatori universitari, cantanti famosi, sindaci, amministratori pubblici e politici”.

Dagli anni ’90 si dedicò alle condizioni di sofferenza: movimento ciechi, ente sordomuti, carcere minorile, ospedale psichiatrico Sant’Artemio; quindi il reinserimento degli ex carcerati, la cura dei tossicodipendenti, l’accoglienza degli immigrati, l’aiuto ai poveri ed emarginati, coinvolgendo nella solidarietà le competenze amministrative, sanitarie, giudiziarie, scolastiche, economiche, e naturalmente ecclesiali. Fra i tanti gruppi, il suo “Agape”, fucina di idee, esperienze, amicizie e antesignana delle moderne tecnologie comunicative con il giornalino “La rete”. E poi la Federazione provinciale studenti F.P.S., laboratorio di partecipazione che ha offerto poi alla politica ed al sociale tante risorse umane. Il Gruppo Ricerca Informazione socio-religiosa Gris, le tante assistenze spirituali, i corsi prematrimoniali, le centinaia di coppie sposate e seguite nel percorso di vita.

“Una figura bella di sacerdote, di confratello, anche per noi della Casa del clero – racconta il direttore, monsignor Maurizio De Pieri -, che ha portato la cura, l’amore e la misericordia del signore ovunque sia stato, incarnando una “Chiesa in uscita” in tutti i luoghi della vita, soprattutto nelle situazioni delicate e dolorose. Anche negli ultimi anni era capace di aggregare ancora molte persone, che venivano a fargli visita”.

Il funerale, presieduto dal vescovo Michele Tomasi, sarà celebrato sabato 4 gennaio alle 10.30, nel tempio di San Nicolò.

 



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