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29 marzo 2024

Treviso

Accoglienza profughi, il Prefetto:"Un bando solo per i comuni senza richiedenti asilo"

"I Comuni devono divenire protagonisti del sistema di accoglienza per meglio modulare la distribuzione dei migranti"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

TREVISO - “Per gestire l’accoglienza migranti occorre un cambio di passo”. A dirlo è il Prefetto di Treviso Laura Lega che ha messo a punto un nuovo piano operativo per gestire i richiedenti asilo che oggi nella Marca sono 2.300, presenti in 41 comuni e accolti in 82 centri.

Il piano prevede un bando per nuovi centri di accoglienza riservato ai 44 comuni della Marca che non hanno profughi sui loro territori ed il potenziamento delle rete Sprar, il sistema di Protezione dei Richiedenti Asilo e Rifugiati, a chi ha ottenuto il visto, privilegiando l’inserimento di persone già presenti sul territorio comunale di Treviso, a scapito di quelli di altre zone d’Italia In tale direzione sta sollecitando da tempo in tutti i modi i Comuni.

Al riguardo la Prefettura di Treviso ha convocato tutti i Sindaci l'8, il 9, il 10 ed il 22 febbraio per un incontro illustrativo del Piano di riparto previsto e del Sistema Sprar che prevede l'attribuzione di risorse direttamente ai Comuni ma la presenza é stata estremamente limitata. Soltanto 27 sindaci su 95 ne hanno preso parte agli incontri.

Nuovi centri - La Prefettura, inoltre, sta lavorando per individuare nuovi siti per poter deflazionare il carico delle strutture già esistenti, come la Serena e la Zanusso, e per i nuovi arrivi. In tale direzione sta per bandire una nuova gara “che riguarderà solo i Comuni che non hanno allo stato nessun richiedente asilo”. “In tale ambito la Prefettura valuterà le offerte che perverranno su tutto il territorio provinciale e che la Prefettura stessa si auspica siano numerose al fine di garantire un'equa ed equilibrata distribuzione”. La Prefettura, infin, smentisce di aver già deciso nuovi comuni.

"Occorre ora un cambio di passo - ha affermato il Prefetto Laura Lega - con un potenziamento sostanziale della rete Sprar che veda i Comuni divenire, con oneri peraltro a carico dello Stato, protagonisti del Sistema così da meglio modulare la distribuzione calibrandola sui propri territori”.

 


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