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18 aprile 2024

Treviso

Accoglienza profughi: "L'emergenza ci riguarda tutti, servono mezzi e risorse congiunti"

Sul caso interviene la diocesi di Treviso, 444 persone accolte finora dalla Caritas

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Accoglienza profughi:

TREVISO - "La situazione di estrema emergenza che si sta verificando nel nostro paese, a causa del numero crescente di persone che fuggono verso le nostre coste da paesi sconvolti da guerre e da un terrorismo disumano, ci interpella tutti". Con queste parole la diocesi di Treviso interviene, attraverso una nota, alla luce del problema dell'emergenza profughi e sul grave caso degli immigrati abbanndonati su una corriera parcheggiata in stazione per l'impossibilità di trovare una struttura dove accoglierli.

"Anche la nostra diocesi si è doverosamente lasciata coinvolgere, secondo le sue possibilità, cercando di rispondere alle richieste presentate dalle autorità preposte alla collocazione dei profughi, così come hanno fatto altre organizzazioni sociali. La Caritas diocesana - sottolinea -  si è attivata da subito per individuare spazi per l’accoglienza, spesso rispondendo ad appelli che ne chiedevano l’intervento nel giro di poche ore. La comunità ecclesiale  - spiega  -dispone di un numero limitato di strutture attrezzate per un’accoglienza dignitosa provvista di alcuni servizi minimali, come per esempio i servizi igienici; è necessario poter contare, inoltre, su personale preparato a gestire la presenza e la vita quotidiana dei profughi (che, purtroppo, non è possibile impiegare in alcuna attività lavorativa)".

"Come Caritas abbiamo accolto finora, dall’inverno 2014, 444 persone, 95 delle quali ancora presenti nelle strutture reperite da Caritas tarvisina. Dobbiamo riconoscere, tuttavia, con amarezza, che le nostre risorse sono limitate, comprese le risorse economiche, da subito impiegate, molto prima che fossero promulgati i bandi di gara e le convenzioni per l’accoglienza. Ad ogni nuovo arrivo di profughi abbiamo risposto all’appello. Ora temiamo di non riuscire proprio più a dare risposte".

"Servono  -conclude la nota -  politiche che garantiscano la protezione e la tutela dei diritti umani di rifugiati, migranti e richiedenti asilo che attraversano il Mediterraneo, come pure di attuare, un impegno diverso e condiviso in tutta Europa, che preveda il dispiegamento congiunto di mezzi e risorse, con approcci e strumenti realmente utili a salvare vite umane e non solo a pattugliare le nostre coste, oltre a politiche di immigrazione e asilo che diano priorità alla dignità delle persone”.

 


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