Accoglienza dei migranti, modelli europei a confronto
L'università del Volontariato venerdì dedica una lezione accademica per comprendere meglio il fenomeno
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TREVISO - I modelli di accoglienza dei migranti a confronto all’Università del Volontariato di Treviso. Anche quest’anno una lezione accademica, i corsisti del 4° anno, per approfondire le politiche e le modalità di accoglienza richiedenti asilo nel territorio provinciale per avere maggiori strumenti utili a comprendere il fenomeno.
La lezione si svolgerà domani, venerdì 19, nel campus di Treviso dell’Università Ca’ Foscari, dalle 15 alle 19, con la supervisione della professoressa Ivana Maria Padoan, referente per il Master su fenomeni migratori e trasformazioni sociali, dell’Università Ca’ Foscari. La lezione inizierà con un approfondimento volto a comprendere l’andamento demografico e mettere a confronto i modelli di accoglienza, con l’intervento di Lorenzo Vianelli dell’associazione “Asilo in Europa”.
A seguire gli iscritti, saranno coinvolti nei laboratori sui temi dell’abitare, del lavoro e della socializzazione dei richiedenti asilo, con l’obiettivo di aprire nuove vie per il volontariato d’accoglienza; i laboratori saranno moderati e condotti dagli operatori del Sistema nazionale di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) che opera a livello nazionale dal 2001, grazie ad un protocollo d’intesa stipulato tra il Ministero dell’Interno, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) e l’Alto Commissariato delle nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
In questo caso l’introduzione sarà affidata ad Anna Caterina Cabino, Assessore alle politiche per l'immigrazione e migrazione e per la scuola del Comune di Treviso, che ha fortemente promosso il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati in qualità di capofila di una rete di comuni del territorio - Casier, Casale sul Sile, Carbonera, Mogliano Veneto, Silea, Ponzano Veneto, Maserada sul Piave, Monastier di Treviso e Preganziol - nell’ambito di un programma organico di accoglienza diffusa e di percorsi di integrazione a livello locale, condiviso con le realtà dell'associazionismo e del terzo settore presenti sul territorio. Ad approfondirne la gestione e i primi risultati saranno poi gli operatori della cooperativa La Esse e della cooperativa Una Casa per l’Uomo, enti attuatori dello SPRAR, che si confronteranno con i corsisti raccontando il lavoro che quotidianamente svolgono con richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, uomini e donne, beneficiari e beneficiarie del progetto.