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28 marzo 2024

Treviso

550 firme dei lavoratori per difendere l’aeroporto Canova

La petizione icontro il ridimensionamento dello scalo trevigiano sarà consegnata domani ai sindaci di Treviso e Quinto

| Isabella Loschi |

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aeroporto Canova

TREVISO - Sono 550 i lavoratori che operano in 30 diverse aziende e società al servizio dell'aeroporto Canova di Treviso, che hanno sottoscritto una petizione che sarà consegnata domani al sindaco di Treviso, Mario Conte anche presidente dell’Anci Veneto, e al sindaco di Quinto, Stefania Sartor, per dire “no al ridimensionamento dello scalo trevigiano”.

La petizione sarà consegnata domani, sabato, alle 11 a Cà Sugana, da una delegazione composta dalle Rsa di Cgil, Cisl e Uil di Aertre, dai sindacati confederali e di categoria e da una delegazione dei lavoratori della società che gestisce lo scalo trevigiano. L'iniziativa, promossa dai sindacati territoriali arriva in seguito allo stop imposto dal ministro dell'ambiente, Sergio Costa, all'iter di approvazione del progetto di ampliamento del Canova presentato da Save/AerTre, nonostante il parere positivo allo sviluppo dello scalo ottenuto dalla commissione per la Valutazione di impatto ambientale (Via).

“Al fronte che vorrebbe vedere chiuso l’aeroporto cittadino - affermano i segretari generali delle organizzazioni sindacali Mauro Visentin (Cgil), Cinzia Bonan (Cisl) e Guglielmo Pisana (Uil) - ricordiamo che lo scalo trevigiano dà lavoro a un migliaio di persone e la ricaduta diretta di un ridimensionamento dello stesso sull’occupazione sarebbe disastrosa. Abbiamo raccolto 550 firme di lavoratori che operano in 30 diverse aziende e società che gravitano attorno al Canova. Questa infrastruttura per il capoluogo e per le imprese del nostro territorio è fondamentale e va difesa perché garantisce a cittadini e aziende una mobilità che lo stop al masterplan rischia di bloccare. Quel che è certo è che la decisione del ministro ha intanto fermato l’intero progetto di sistemazione e messa in sicurezza della viabilità circostante, fondamentale per lo sviluppo turistico e commerciale dell’intera area”.

“Non si può prescindere – aggiungono i leader dei sindacati – che prioritaria devono essere la tutela e la garanzia della salute pubblica e dell’ambiente. Impensabile oggi abdicare a una programmazione di crescita infrastrutturale, viaria e urbanistica che rispetti tali principi e ne faccia da bussola”.

 


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