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25 aprile 2024

Oderzo Motta

500 EURO AL QUARTO FIGLIO

Ma la proposta del sindaco di Ponte di Piave Zanchetta non piace al consigliere Regionale Caner

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PONTE DI PIAVE - La scelta di concedere un bonus da 500 euro per famiglie con quarto figlio e con meno di 20mila euro sta scatenando una polemica tra il sindaco di Ponte di Piave Roberto Zanchetta (PD) e il consigliere regionale Federico Caner (Lega).

Zanchetta: «La Giunta comunale, consapevole del momento di difficoltà economica e di crisi congiunturale generale che sta caratterizzando anche la comunità di Ponte di Piave, ha deciso - con delibera n. 121 del 10.11.2008 - di concedere un contributo economico (pari a 500 €) una-tantum alle famiglie cittadine italiane residenti nel Comune per la nascita del quarto figlio, a partire dal 1° gennaio 2008».

Potranno fare domanda le mamme cittadine italiane che dichiarano di risiedere da almeno un anno sul territorio comunale alla data di nascita e riconoscimento oppure di adozione del quarto figlio; di avere un reddito calcolato col metodo ISEE uguale o inferiore a 20mila euro.

«Si tratta di un'iniziativa - spiega il Sindaco - significativa per la Comunità ed al tempo stesso impegnativa per il bilancio comunale, specie in questi momenti di continui tagli e di sofferenze economiche per tutti, anche per i Comuni.

Accanto al contributo economico a favore di chi ne maturerà il diritto, si affiancano successivi benefici, che si concretizzano nel venire incontro alle spese sostenute dalle famiglie per l'accesso alla mensa scolastica ed al servizio di trasporto scolastico del quarto figlio, a partire dalla Scuola dell'Infanzia e fino alla Scuola di Istruzione Secondaria di Primo Grado.

Fin dal mio insediamento - quando ho istituito un apposito Assessorato alla Famiglia - ho ritenuto fosse qualificante per un'Amministrazione locale rivolgere sensibilità ed attenzione al sociale e, in particolare, alle famiglie più bisognose.

Le generiche attività a favore della famiglia, però, non possono esaurirsi in astratte dichiarazioni di principio, dovendo piuttosto concretizzarsi in effettive iniziative a sostegno delle situazioni che più hanno bisogno.

Mi pare che la situazione di attuale crisi congiunturale imponga questo atteggiamento anche a noi Amministratori. E ciò, nonostante le difficoltà derivanti dal taglio dell'I.C.I.: questo taglio a Ponte di Piave ci costa la bellezza di 140mila euro in meno di entrate, non una bazzecola. Infatti 380mila euro sono le minori entrate accertate a seguito dell'abolizione dell'I.C.I. prima casa e solo 240mila euro.

Senza contare l'aumento delle spese gravanti sul Comune, ossia un più 100mila euro complessivamente a valere sul Bilancio di Previsione 2009 che stiamo ora predisponendo: solo l'ENEL è aumentata del 39% dal 2005 ad oggi».

L'iniziativa del sindaco di Ponte di Piave non piace al consigliere regionale di Treviso, Federico Caner: «Un bonus una tantum per chi ha quattro figli? È chiaro chi si vuole avvantaggiare rispetto alle famiglie venete, che difficilmente arrivano ad avere un quarto figlio.

In un momento di crisi come questo, il sindaco di Ponte di Piave stabilisce un bonus per il quarto figlio di una famiglia che, residente anche da solo un anno, abbia un reddito non superiore ai ventimila euro.

Mi pare chiaro che la politica di questo primo cittadino è indirizzata più agli stranieri che non alle nostre famiglie venete».

L'esponente del Carroccio, Federico Caner, suggerisce di rivedere anche il sistema di aiuto: «Ben venga l'attenzione al momento di diffusa difficoltà economica, ma un assegno da cinquecento euro appare oramai inadeguato: meglio cambiare le modalità di accesso ai servizi con interventi strutturali.

Noi abbiamo già presentato un progetto di legge sui finanziamenti per asili e scuole materne, compreso l'acquisto di testi scolastici.

Se davvero cerca una soluzione pratica, il primo cittadino chieda ai suoi referenti politici a Palazzo Ferro Fini di sostenere la nostra iniziativa».

Prosegue Caner: «Quello del sindaco di Ponte di Piave appare, come è da sempre nelle corde della sinistra, un atto di "razzismo al contrario", in cui – per paura di essere tacciati di xenofobia – si privilegia lo straniero a colui che è nato e vive nella nostra terra. Come se i Veneti non si trovassero in serie difficoltà economiche».

La polemica ha poi avuto alcuni sviluppi. Zanchetta: «Noi stiamo parlando di residenti con relativa cittadinanza. Non è solo una questione di famiglie straniere».

Caner: «Ma a livello di UE non è possibile fare distinzioni; stando così le cose ad esempio il contributo potrebbe essere erogato anche, ad esempio, ad una famiglia Rom». Una polemica lungi dal sopirsi.

 


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