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23 aprile 2024

Treviso

18enne trevigiana arruolata in Siria per combattere la guerra santa

Il padre ne ha denunciato la scomparsa

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18enne trevigiana arruolata in Siria per combattere la guerra santa

TREVISO – A 18 anni avrebbe deciso di partire per la Siria, dove si sarebbe arruolata per combattere la Jihad. La storia riguarderebbe una ragazza trevigiana, nata da papà italiano e mamma tunisina. A raccontarlo è Il Giornale.

La giovane avrebbe deciso di seguire l’Isis lasciando il Veneto e recandosi appunto in Siria per combattere.

Stando a quanto raccontato dal quotidiano la sparizione della ragazza sarebbe stata denunciata dal papà. La ragazza sarebbe scomparsa nel nulla e non ci sarebbero più sue notizie. Pare che avesse cambiato radicalmente la sua mentalità dopo essersi recata in Tunisia per un viaggio. 

 

A scrivere la storia è il giornalista Fausto Biloslavo (vai all'articolo pubblicato oggi sul quotidiano “Il Giornale”), dedicato alle due cooperanti italiane, Greta e Vanessa.

"La giovane avrebbe deciso di arruolarsi quando non aveva ancora 18 anni  -scrive Biloslavo -. Il cambiamento sarebbe avvenuto dopo la separazione dei genitori. La madre è tornata in Tunisia, mentre la ragazza è rientrata in Italia per studiare completamente radicalizzata e con il velo integrale, per poi sparire verso la Siria".

 

La notizia sta assumendo nelle ultime ore aspetti contradditori. Stando a fonti investigative, infatti, la ragazza di recente avrebbe ripreso i contatti con la famiglia. Che abbia seguito la strada della jihad non sarebbe ancora dimostrato. La giovane, nata in Tunisia, avrebbe vissuto fino a circa tre anni fa in Italia e poi sarebbe tornata nel suo paese d’origine con la madre, a differenza del padre, rimasto in Italia per lavoro.

L’anno scorso, al raggiungimento della maggiore età, in piena autonomia decisionale, avrebbe deciso di trasferirsi in Turchia, nonostante in contrasto con il parere dei genitori, dove si sarebbe sposata con un giovane del luogo. Un periodo di silenzio coi genitori, legato a vedute differenti, avrebbe spinto il padre a contattare i carabinieri in quanto preoccupato per la sorte della figlia.

I contatti, però, come detto, sarebbero ripresi da qualche settimana.

 


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