19/04/2024sereno

20/04/2024poco nuvoloso

21/04/2024poco nuvoloso

19 aprile 2024

Montebelluna

1.320 pmi venete all'estero, 26,5 miliardi di fatturato

Ma l’ingresso delle Pmi sulla scena internazionale sembra in frenata

|

|

MONTEBELLUNA - Piccole e medie imprese che diventano leader internazionali nei loro segmenti di mercato. Sono le “multinazionali tascabili”. Multinazionali in quanto presenti con i loro prodotti in tutto il mondo, tascabili perché ancora capaci di essere veloci ed efficienti nel realizzare molte richieste, senza mai perdere il contatto personale con il cliente e il territorio. E’ questo il modello vincente per le Pmi del Veneto, come emerso dal terzo incontro di “Rimettere le scarpe ai sogni”, il ciclo di incontri promossi da Salone d’Impresa. “Da campioni nascosti a multinazionali. Esempi e modi per crescere nel mondo” il titolo dell’evento, organizzato in collaborazione con PwC, Pasta Zara e Cisco Italy con il partner b! Il meeting si è tenuto alla D.B. Group S.p.a. di Biadene di Montebelluna, dove Salone d’Impresa ha riunito alcuni importanti imprenditori trevigiani e veneti che, con le loro aziende, hanno contribuito a far conoscere in tutto il mondo le produzioni del nostro territorio.

 

Serafino Pitingaro, responsabile Area Studi e Ricerche di Unioncamere Veneto, ha illustrato i risultati di un’indagine (basata su dati Reprint, database sviluppato da R&P e Politecnico di Milano) che fotografa la realtà delle multinazionali venete. Queste ultime rappresentano il 15% del totale delle multinazionali italiane. A fine 2012, ultimo dato aggiornato, le multinazionali venete censite erano 1.320, mentre 3.702 le imprese estere di cui aziende venete detenevano quote di partecipazione. Le multinazionali venete occupano 154.350 dipendenti e, sempre a fine 2012, hanno realizzato un fatturato complessivo di più di 26,5 miliardi di euro. L’Europa rimane l’area privilegiata di investimento, con un occhio d’attenzione ai Paesi di recente adesione all’Unione Europea, dove detiene partecipazioni il 21,3% delle multinazionali della nostra regione. Ma l’impetuoso ingresso sulla scena internazionale delle piccole e medie imprese venete, proseguito fino ai primi anni Duemila, pare essersi arrestato: negli ultimi anni emergono chiari segnali di assestamento del fenomeno. L’indagine ha analizzato anche quanto il Veneto rappresenti un’attrattiva per le multinazionali estere. A fine 2012 sono 752 le aziende con sede in Veneto partecipate da un’ampia platea di multinazionali straniere (sono 514 quelle attive nella nostra regione con almeno un’azienda partecipata). I dipendenti impiegati sono oltre 53 mila e il fatturato generato più di 25,3 miliardi di euro, con un contributo al Pil regionale di 4,2 miliardi di euro.

 

“Da Piccolo è bello a Insieme è bello” è il messaggio che se ne trae per Ferdinando Azzariti, presidente di Salone d’Impresa. “Oggi è cruciale capire che la dimensione è il vero centro di tutto” – ha commentato Azzariti – “La dimensione dell’impresa infatti deve aumentare o con una crescita interna (aumentando fatturato e dipendenti) oppure con una crescita esterna, ovvero con acquisizioni, fusioni, aggregazioni, in rete, in consorzi, in forme temporanee d’impresa. Da soli e con pochi capitali si fatica a trovare spazi nei mercati mondiali e con i grandi competitori. Insieme ad altre imprese ed imprenditori è la via più veloce (in termini di tempo), anche se più difficile, per crescere insieme e con meno dispendio di energie. Uscendo dai campioni nascosti e diventando sempre più multinazionali tascabili”.

 

A tal proposito, Marianna Pusterla, director di PwC, ha offerto, insieme a Federico Mussi, indicazioni importanti sulle acquisizioni aziendali per massimizzare i risultati dell’operazione e realizzare gli obiettivi strategici, operativi e commerciali prefissi. “Le aziende crescono se sanno usare le nuove tecnologie” ha aggiunto Stefano Pambianchi, Director Consulting Services Cisco Italy, “la Rete è sempre più l’elemento strategico di crescita. L’utilizzo intelligente e pro-attivo dei dati, per automatizzare, guidare i processi e comunicare, sarà l’elemento di successo. La crescita delle aziende passa per investimenti sulle tecnologie di Rete che portano produttività, efficienza operativa e maggior efficacia commerciale”. “Altrettanto fondamentale è la scelta del giusto partner tecnologico”, ha evidenziato Sandro Bordato, President e CEO di b! Spa, “che sappia capire le esigenze aziendali e mettere in campo tutta l’expertise necessaria a trasformare le necessità di ottimizzazione e valorizzazione che oggi qualsiasi impresa è chiamata a soddisfare. Soluzioni personalizzate, saving e cost-effective rappresentano la risposta tecnologica da fornire e l’impegno da onorare”.  

 

Particolarmente apprezzato è stato il confronto tra gli imprenditori che, in quest’incontro in veste di relatori, hanno potuto portare le esperienze e le strategie adottate dalle loro aziende. A iniziare proprio dalla realtà di D.B. Group S.p.a., azienda che ha ospitato l’evento e che da  30 anni si occupa di spedizioni internazionali e logistica integrata. “Quando abbiamo percepito che la linea dell’orizzonte si stava allargando fino a scomparire, abbiamo scelto il globo come nostro terreno di azione, senza mai perdere il contatto personale con i clienti. Anzi, per loro abbiamo aperto ‘stazioni di servizio’ in ogni parte del mondo, pur restando tascabili, pronti a raccogliere le sfide globali", ha detto Valter De Bortoli, Vice Presidente Esecutivo del Gruppo, che annovera più di 400 dipendenti dislocati nei diversi uffici e una rete di agenti in oltre 60 punti nodali nei cinque continenti.  "Da sempre il nostro gruppo ha nel proprio Dna il cambiamento quale leva strategica” ha spiegato Enrico Carraro, presidente Carraro Group, “Fin dalle origini abbiamo saputo interpretare il nostro mercato di riferimento anticipandone l'evoluzione e trovando sempre nuovi modelli di business. E' stato così nel passaggio dalla seminatrice al trattore, e quindi ai sistemi di trasmissione. E' stato così quando nel 1997 abbiamo posto le basi al nostro primo stabilimento indiano. E' stato così, a maggior ragione, quanto ci siamo trovati di fronte a ciò che è avvenuto nel 2009 ed abbiamo saputo rapidamente riconquistare un rinnovato posizionamento competitivo facendo leva su innovazione e presenza globale". Altre testimonianze sono state portate da Mario Cunial (Vicepresidente Industrie Cotto Possagno S.p.a.) e Bruno Vianello, presidente Texa Spa.

 


| modificato il:

Leggi altre notizie di Montebelluna
Leggi altre notizie di Montebelluna

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×