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18 aprile 2024

Cronaca

120 ragazzi, donne e bambini muoiono in mare. Salvini non cede: "I porti rimangono chiusi"

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120 ragazzi, donne e bambini muoiono in mare. Salvini non cede:

Solo tre sopravvissuti su oltre centro migranti morti in mare. A bordo del gommone naufragato nel Mediterraneo sulla rotta Libia-Italia, c'erano infatti "120 persone". Questo quanto raccontato all'Oim dai tre superstiti, due sudanesi e un gambiano, ora a Lampedusa, portati lì dalla Marina Militare dopo la tragedia.

 

"Ci hanno raccontato che su quel gommone, partito dalla Libia la notte di giovedì 17, c'erano circa 120 persone. Dopo 10-11 ore di navigazione il gommone ha cominciato a sgonfiarsi e affondare. Le persone sono cadute in mare e sono affogate", dice all'Adnkronos Flavio Di Giacomo, il portavoce Oim in Italia. "I superstiti sono rimasti a galla intorno alle 3 ore, così hanno indicato anche se la percezione del tempo in quelle situazioni è sempre molto vaga", aggiunge Di Giacomo. "A bordo - spiega - c'erano soprattutto migranti dell'Africa occidentale subsahariana. Dieci donne tra cui una ragazza incinta e due bambini di cui uno di soli due mesi".

 

Ma per il ministro dell'Interno Matteo Salvini nulla cambia, e i porti italiani dovranno restare chiusi. Il 'no' è netto: "Il naufragio di queste ore è la dimostrazione che se riapri i porti, che se permetti che tutti vaghino nel mar Mediterraneo imponendo le loro leggi, alla faccia dei leggi dei singoli Paesi, ritornano i morti. Quindi no, no, no! - ha sottolineato in diretta Facebook -. Cuori aperti per chi scappa davvero dalla guerra ma porti chiusi, per Ong, trafficanti e tutti gli altri". Poi l'attacco frontale alle Ong: "Sarà una coincidenza - si chiede il vicepremier - che da tre giorni c'è una nave di una Ong, proprietà olandese, equipaggio tedesco, che gira davanti alle coste della Libia? Ed è un caso che in questi giorni gli scafisti tornano a far partire barchini, barconi e gommoni mezzi sgonfi che poi affondano e poi si contano i morti e i feriti?", domanda ancora Salvini. "Se lo scafista sa che se mette in mare questi disperati c'è la possibilità che qualcuno possa tornare a fargli guadagnare quattrini - aggiunge il titolare del Viminale - torna a farlo. Più ne partono, più nei muoiono". Concetti ripresi dal leader del Carroccio stamane: "Non sarò mai complice - ha detto - di scafisti e Ong".

 


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