TREVISO – Il tono è pacato ma al contempo determinato quello usato da Cinzia Mion di telefono Rosa, Lucia Bellottio per la Uil, Luisa Dal Brollo per Cgil, Maria Teresa Rossato Villanova per il volontariato Lilt, e l’ex presidente Renata Giacomini nel corso di una conferenza stampa volta a puntualizzare la posizione dei membri uscenti della Commissione. Nel corso dell’incontro è stata presentata la lettera inviata alla Municipalità in chi si chiede la riapertura del dialogo e la formulazione dei una nuova “Commissione non maschilista”.

Va rammentato che l’organismo era in origine composto da 24 membri, in rappresentanza delle diverse realtà associative del territorio ma che la recente modifica del regolamento della Commissione comunale per le pari opportunità di Treviso, è stato portato ad 8 componenti, escludendo tra gli altri: cooperative, telefono Rosa e pure i consiglieri comunali.

“Il nuovo Assessore con delega alle Pari Opportunità, Gloria Tessarolo che, probabilmente, non conosce la realtà cittadina e la storia stessa della Commissione, con la nuova proposta di Regolamento annulla completamente l'impostazione democratica che le Amministrazioni precedenti avevano garantito, snaturando in questo modo lo spirito della parità di genere. Risulta infatti paradossale che una Commissione che, per esplicita sua denominazione, ha il compito precipuo di far evolvere la cultura di appartenenza del contesto in cui opera, verso una modalità scevra il più possibile da stereotipi sessisti soprattutto maschilisti, e non solo, venga insediata attraverso una modalità "d'imperio”: si legge nella lettera che poi elenca il lungo lavoro fatto.

L’ex presidente Renata Giacomini ha quindi concluso l’incontro affermando che: “Non si capisce con quali criteri venga fatta la nuova Commissione nella quale è evidente che l’Amministrazione comunale desideri avere all'interno delle "brave bambine" e non delle "donne brave". Infatti, in maniera anche poco velata siamo state tacciate d’incompetenza. Ora chiediamo che si metta fine agli atti d’imperio e si riapra il dialogo avviando una discussione costruttiva che porto a una nuova Commissione non maschilista”.