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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

“Svegliati da un rombo, sembra un aereo che si schianta”: l’odissea di chi vive vicino al traforo di Vittorio Veneto

La testimonianza di Cosetta Piccin

| Claudia Borsoi |

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“Svegliati da un rombo, sembra un aereo che si schianta”: l’odissea di chi vive vicino al traforo di Vittorio Veneto

VITTORIO VENETO - Piatti e bicchieri sulle mensole vibrano. Come pure vibrano soprammobili, il letto su cui si cerca di dormire e i muri.

 

“A volte sembra di stare su un treno, altre volte vieni svegliato di soprassalto da un rombo che pare sia un aereo che si sta schiantando” testimonia Cosetta Piccin. Dall’autunno 2013 la sua famiglia e altre decine di Sant’Andrea convivono con il cantiere del traforo di Santa Augusta.

 

A Rindola Bassa il via vai dei mezzi dell’impresa oggi è sotto alle finestre di casa Piccin, là dove il tratto in trincea del tracciato poi finisce in mezzo ad un prato, in attesa che lo svincolo con via Carso abbia un futuro. “Negli ultimi giorni – testimonia Piccin che sul proprio profilo Facebook ha anche registrato dei video per documentare ai posteri quanto si verifica all’interno della sua abitazione -, stanno scavando sulla strada sotto alle mie finestre e ad ogni passaggio del rullo tutta la casa vibra”.

 

Un fenomeno non nuovo e che è già stato monitorato con dispositivi che hanno registrato le ricadute strutturali sull’abitazione e anche l’intensità dei rumori. “Di notte quando passano con i camion nel tratto in trincea sembra che facciano le gare” non nasconde. Una testimonianza che trova concordi gli abitanti del quartiere, che dalla scorsa estate si lamentano per i rumori che arrivano, in particolare di notte, dal cantiere. Se n’è parlato anche nell’ultimo consiglio di quartiere.

 

E l’annunciato nuovo monitoraggio di Arpav non c’è più stato. E forse mai ci sarà, perché a breve sarà fatto saltare il diaframma della galleria. “L’ultimo rilievo acustico risale al maggio 2016, poi più niente – conferma Piccin -, e Arpav all’epoca aveva prescritto delle barriere fonoassorbenti mobili che noi residenti non abbiamo mai visto. E il Comune non ha fatto niente per tutelare i propri cittadini”.

 

Certi rumori oggi sono diventati ormai il leitmotiv della vita dei residenti del quartiere. La soglia di sopportazione da tempo è stata alzata, ma altri rumori invece sono tali da svegliare ancora i residenti nel cuore della notte.

 


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Claudia Borsoi

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