TREVISO - Circa quaranta cittadini del Pakistan richiedenti asilo hanno dato luogo ieri ad un sit in di fronte l'entrata della Prefettura di Treviso, dove erano stati accompagnati dal responsabile di una struttura di accoglienza assieme ad una delegazione che è stata ricevuta dal Prefetto. Alla base dell'iniziativa degli stranieri c'era l'urgenza di far presente i disagi dovuti al tempo eccessivo solitamente necessario per la preparazione dei documenti di attestazione del loro status e che conferiscono la possibilità di uscire dal centro di accoglienza, in questo caso dalla caserma Serena.

“Non vogliamo essere parassiti - ha dichiarato un pakistano ad Antenna3 - Veniamo abbandonati come sacchi delle immondizie”. I ragazzi sono qui da un anno, anche i più e in tutto questo tempo viene impedito loro di muoversi, cercarsi un lavoro, una casa, farsi una vita. Uscire dall’Italia. I giovani vengono obbligati ad attendere. Ad aspettare di presentarsi di fronte ad una commissione che sancirà se hanno il diritto di asilo e regolarizzerà o meno la loro presenza sul territorio italiano.

I ragazzi ieri si sono seduti fuori dalla Prefettura: vogliono di risposte, non hanno intenzione di rimanere chiusi un un luogo che per loro sta diventando una prigione. Uno dei manifestanti, durante l'attesa, ha accusato un malore, generando qualche momento di apprensione, ma è stato subito soccorso e trasportato in ospedale in condizioni non gravi.