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25 aprile 2024

Castelfranco

“LIBERALIZZATE” LE ALTEZZE DELLE FABBRICHE, CAOS IN CONSIGLIO

Polemica sulla variante al piano regolatore

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“LIBERALIZZATE” LE ALTEZZE DELLE FABBRICHE, CAOS IN CONSIGLIO

CASTELFRANCO – Scontro in Consiglio comunale sulla norma che toglie limiti alle altezze delle fabbriche. Una variante al piano regolatore decisa in seguito alla richiesta della Cartiera Giorgione di realizzare una torre di 23 metri per lo stoccaggio robotizzato di bobine di carta.

La variante è passata tra le polemiche, ora sulla carta non c’è più un’altezza limite per gli edifici produttivi: spetterà al Comune valutare di volta in volta limitarle in base alle reali necessità delle aziende. L’opposizione ha attaccato duramente la maggioranza.

«Chi prova se realmente quell’azienda ha necessità di ampliarsi per la propria attività? – ha affermato il capogruppo del Pd Sebastiano Sartoretto - Mica è prevista una perizia. Le regole ci sono da sempre, metterci mano vuol dire danneggiare i cittadini. Bastava fare una norma ad hoc per il singola caso».

Il voto della variante ha dato modo di percepire una certa tensione interna alla lega. Il presidente del Consiglio, Giovanni Squizzato, ha presentato infatti un emendamento in cui chiedeva di mantenere una distanza tra gli immobili confinanti almeno uguale all’altezza degli impianti produttivi. Una divergenza rispetto al gruppo che ha fatto sospendere la seduta.

A ripresa dei lavori, Squizzato ha in pratica confermato di aver ricevuto un out-out dai colleghi: «Ritiro l’emendamento per evitare danni alla città», ha tagliato corto. «Faccio mio l’emendamento di Squizzato e chiedo che venga votato», ha detto allora il capogruppo del Pd Sartoretto. L’emendamento è stato bocciato e Squizzato si è astenuto.

«La maggioranza non governa Castelfranco – ha attaccato Sartoretto – Cercate solo di dare risposte a singoli appetiti. La vostra è un’etica fascista, con il consigliere richiamato dal capobastone a non votare l’emendamento proposto da egli stesso un minuto prima». «Al confronto quelli della Prima Repubblica considerati i ladroni erano persone con grande onore – ha aggiunto – Dovete vergognarvi!». «Vergognati tu – ha controbattuto Dussin alzando ulteriormente il tono – Non dire a me fascista. Ho fatto quello che era in mio diritto. Vai a scuola elementare di diritto!». M. Cer.

 



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