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20 aprile 2024

Treviso

“Centro pedonalizzato, non riapriamo le Ztl”: scatta la petizione dei cittadini

Oltre 500 le firme già raccolte per chiedere al sindaco Conte di non riaprire le zone a traffico limitato

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“Centro pedonalizzato, non riapriamo le Ztl”: scatta la petizione dei cittadini

TREVISO - Una petizione on line promossa dai cittadini per chiedere all’amministrazione di Treviso di mantenere le aree a Ztl in centro storico. La petizione su Change.org, intitolata “Vogliamo il centro storico di Treviso dentro le mura pedonalizzato”, ha già raccolto oltre 500 firme tra i trevigiani.

 

A sostenerla anche Luigi Calesso di Coalizione Civica, che critica la scelta dell’amministrazione Conte di rimettere in discussione la pedonalizzazione del centro storico, eliminando la funzione dei varchi elettronici: “E’ indubbiamente un errore grave. In particolare è sbagliata la decisione di riaprire al traffico automobilistico ponte San Francesco che è diventato, proprio grazie alla sicurezza per pedoni e ciclisti ottenuta con la pedonalizzazione, un luogo molto frequentato da cittadini, visitatori e turisti”.

 

Calesso però non manca di sottolineare anche gli errori della passata amministrazione: “La giunta Manildo ha favorito questa decisione di Conte con la "timidezza" con cui ha avviato e sviluppato il progetto, con modifiche, ritardi, contraddizioni, che hanno lasciato in molti trevigiani l'impressione che si trattasse, tutto sommato, di un processo non definitivo, imitato, reversibile. Una maggiore determinazione - spiega - con ogni probabilità avrebbe aiutato a guardare alla pedonalizzazione con occhi diversi, a valutarne meglio i vantaggi per la qualità della vita dei residenti e per la fruibilità da parte di visitatori e turisti dei luoghi della città”.

 

“Il secondo errore è sicuramente quello legato alla scarsa informazione sul funzionamento dei varchi elettronici. Sono d'accordo sul fatto che il numero elevatissimo di contravvenzioni elevate ai varchi nelle prime settimane del loro funzionamento sia dovuto sicuramente ad una carenza di informazione da parte dell'amministrazione comunale -conclude Calesso - e si vuole veramente che i cittadini siano consapevoli di questi cambiamenti è necessario che vengano raggiunti con una informazione quasi "casa per casa”.

 


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