“La persistente deriva dei pesticidi è una spada di Damocle”
Lo afferma il WWF che ha inviato una lettera a Regione, Ulss e Sindaci sulla candidatura UNESCO
CONEGLIANO - Gilberto Carlotto del WWF Terre del Piave Treviso e Belluno ha scritto una lettera con alcune riflessioni sulla Candidatura delle colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, inviandola poi al direttore generale dell’Ulss 2, alla Giunta regionale e ai Sindaci. Un’iniziativa dettata dal fatto che oramai dopo l’appoggio dell’ICOMOS la candidatura è in dirittura d’arrivo.
“La candidatura è stata la grande occasione persa, per aprire un dialogo costruttivo tra tutte le parti sociali per una corretta gestione dei trattamenti in agricoltura – scrive Carlotto -. Il primo e più importante problema che è tuttora pendente come la spada di Damocle, è dovuto dalla persistente deriva dei prodotti chimici, che dai campi si trasferiscono con continuità sulle proprietà confinanti, impedendone il legittimo godimento e mettendo a rischio la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente, come ben descritto nell’allegato del decreto della Giunta regionale veneta 1262/2016 (rimasto solo sulla carta a perenne testimonianza di quanto si doveva fare e non si è fatto)”.
Il portavoce del WWF prosegue poi affermando che: “Confermiamo che i conflitti tra cittadini ed agricoltori sono sempre presenti, naturalmente a soccombere sono i cittadini”. Infine, chiude con una considerazione: “Ad oggi il WWF non ha ancora potuto leggere il “Dossier ed il Piano di gestione” inviati a Parigi a fine gennaio 2019. Quando potremo farlo, sarà nostra cura informare la popolazione sui vantaggi o meno che questa candidatura avrà riservato ai residenti”.