20/04/2024poco nuvoloso

21/04/2024poco nuvoloso

22/04/2024nubi sparse

20 aprile 2024

Treviso

«OFFENDONO SU FACEBOOK, MA NON SANNO CHE È REATO»

Questura e provveditorato mettono in guardia sui rischi che corrono gli adolescenti

|

|

TREVISO – Le insidie di internet sono molte per gli adolescenti. Tante volte usano i social network con troppa disinvoltura, scrivendo frasi o diffondendo immagini compromettenti, senza rendersi conto di poter compiere dei reati di natura penale.

A suonare il campanello d’allarme sono stati questa mattina, il questore di Treviso Carmine Damiano, il capo della squadra mobile Roberto Della Rocca ed il provveditore di Treviso Giorgio Corà (in foto), durante una conferenza stampa in cui hanno tirato le somme dell’attività di prevenzione svolta a scuola durante l’anno scolastico.

«I ragazzi non si rendono conto che utilizzando Facebook possono andare incontro a delle responsabilità penali – ha affermato il questore Carmine Damiano – La classiche frasi offensive rivolte ai compagni o ai professori possono risultare molto pericolose. Allo stesso modo rischiosa può essere la diffusione di immagini di nudo».

Proprio su questo punto il provveditore ha sottolineato l’importanza degli incontri con la polizia a scuola. «Accade spesso che diffamino compagni e professori usando i social network, complice la loro ingenuità – ha affermato Corà – Per questo la presenza della polizia a scuola che parla di queste tematiche può risultare molto utile per chiarire quando si sfocia nell’illegalità. Allo stesso modo cerchiamo di rendere note queste cose anche ai genitori con degli incontri specifici con loro».

Con gli incontri a scuola la polizia è riuscita a scoprire situazioni da cui poi sono partite delle attività d’indagine. «Abbiamo avuto modo di avere diversi spunti investigativi sia sul fronte degli stupefacenti che su difficoltà a livello famigliare – ha spiegato invece Della Rocca – Riguardo Facebook, il consiglio che mi sento di dare ai genitori, oltre a quello di mettere delle password d’accesso sui computer e di rendere alcune parole inaccessibili, è di cercare di condividere la navigazione coi figli e di non lasciarli da soli davanti a scoprire che cosa c’è in internet».

Matteo Ceron

 


| modificato il:

Leggi altre notizie di Treviso
Leggi altre notizie di Treviso

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×