«NON È COLPA DELLA RELIGIONE»
Deborah replica all'ex marito, che al nostro giornale aveva affidato il suo appello di padre "disperato"
CISON DI VALMARINO - Una quindicina di giorni fa Tiziano Q. aveva affidato al nostro giornale il suo appello di padre "disperato": da un mese e mezzo non vedeva più i suoi figli, due gemelli di 7 anni, accusando come la religione della moglie - che è testimone di geova - fosse la causa di tutto ciò.
Ora la replica di Deborah Z., l'ex moglie, che precisa: «La nostra religione non c'entra nulla».
«Mi sono decisa a farmi viva - spiega Deborah Z. - , perchè non mi pare giusto accusare la nostra religione di impedire a Tiziano, che da me è separato da due anni, di vedere i nostri figli. Le notizie date in diverse riprese, contengono parecchie inesattezze e parecchi errori. Anzitutto, - precisa - la nostra è stata una separazione consensuale, e non separazione con addebito di colpa a mio marito.
In merito alle cause Deborah cerca di dare una sua spiegazione: «Bisognerebbe chiedere a Tiziano per quale motivo i bambini fanno fatica ad andare con lui, sembrano impauriti da lui, come lui stesso scrive».
«Se Tiziano continua, come in questi ultimi tempi, ad essere affettuoso e calmo con i bambini, ogni problema al riguardo resterà risolto - dichiara Deborah. - Non sono i carabinieri o il consultorio famigliare o l’associazione dei padri separati o il tribunale per i minori che possono rendere sereno il rapporto tra Tiziano e i suoi figli: lo può fare soltanto Tiziano stesso, - chiude Deborah - comportandosi in maniera affettuosa, serena, amichevole con i due bambini».