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28 marzo 2024

Castelfranco

«Nessun rischio per il punto nascita di Castelfranco»

La direzione generale precisa che non vi è alcuna intenzione di ridurre le attività e la qualità del servizio offerto al San Giacomo

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«Nessun rischio per il punto nascita di Castelfranco»

CASTELFRANCO - Prendendo atto di preoccupazioni diffuse circa il nuovo assetto previsto dalle schede ospedaliere in base alla delibera della Giunta regionale dello scorso 18 giugno, la direzione dell'Ulss 8 sottolinea  che la nuova configurazione prevede il mantenimento delle attività di Ostetricia e di Pediatria anche nell'ospedale di Castelfranco.

I vertici dell’azienda sanitaria replicano agli esponenti locali del Partito Democratico, che hanno lanciato a mezzo stampa un allarme sul futuro dell’ospedale castellano.

 

«L'unica modifica riguarderà l'apicalità che sarà unificata a Montebelluna – sottolineano dalla direzione dell’Ulss 8 – Si smentisce, quindi, qualsiasi possibile riduzione dell'attività delle Unità operative sopra indicate nella sede castellana ed in particolare mai è stata messa in discussione la permanenza del punto nascita del San Giacomo».

 

Una posizione che sarebbe confermata anche dai numeri e dalle azioni.

«Si tratta infatti di due punti nascita tutt'altro che secondari e che contano oltre 1000 nati all'anno: nel 2012, a Montebelluna, i nati sono stati 1423, mentre a Castelfranco Veneto 1023 – prosegue la nota diffusa dalla direzione - Lo stesso reparto castellano - come già reso noto recentemente - si distingue per la percentuale altissima, rispetto alla media nazionale, di parti naturali. Il tasso dei tagli cesarei è di appena il 15% (rispetto al 40% della media nazionale) ed è data la possibilità alle donne che hanno subito già uno o due tagli cesarei di tentare in piena sicurezza la nascita per le vie naturali.

Anche l'attività per migliorare l'offerta sanitaria sono in continua espansione sia nell'ambito della formazione che dell'umanizzazione delle cure, testimoniata anche dai bollini rosa assegnati alle due strutture alla fine del 2012 nell'ambito del progetto “Ospedaledonna”.

In particolare, l'Ostetricia e Ginecologia castellana è stata apprezzata per i servizi per la diagnosi e la cura delle patologie prenatale, l'ambulatorio di ostetricia per la gravidanza, la gestione integrata delle patologie complesse in gravidanza, il Pronto soccorso ostetrico e il cosiddetto "rooming - in" che prevede che madre e bambino possano stare nella stessa stanza il più a lungo possibile nell'arco delle 24 ore.

Da ultimo, si rende noto che la direzione si sta in questo periodo attivando, con incontri con gli anestesisti, per poter attivare in entrambi i punti nascita l'analgesia in travaglio-parto, uno strumento che darà la possibilità alle donne di avere un "parto senza dolore"».

 

Replica agli esponenti locali del Partito Democratico anche il sindaco Luciano Dussin.

«Il Pd cittadino cerca di nascondere i meriti di chi, compreso il sottoscritto, è riuscito dopo anni di insistenze e convincimenti a proiettare con le nuove schede il nostro ospedale ai massimi livelli di cura e ricerca oncologica a livello regionale – afferma il primo cittadino - Pur di oscurare questa storica decisione affermano che si rischia di dover nascere a Montebelluna, ma così non è perché le nuove schede ospedaliere non prevedono in alcun modo quanto paventato.

Nello specifico per la funzione di Ostetricia e Ginecologia sono previsti a Castelfranco 30 posti letto con la dizione "solo attività ostetrica", e la gradazione della funzione a Unità Operativa Semplice Dipartimentale. Ovviamente è prevista anche la funzione di Pediatria, disciplina la cui attività è complementare all'Ostetricia.

Quindi l'obiettivo è screditare il lavoro e i meriti dei loro avversari politici. Una volta tanto sarebbe stato utile enfatizzare, assieme, le nuove prospettive che interesseranno il nostro ospedale in termini di investimenti e richiamo di alte professionalità».

 


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