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18 aprile 2024

Vittorio Veneto

«Acqua e pozzanghere, perché non si è scelta la bretella?»

Tra poche ore il passaggio del Giro d’Italia in città

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

«Acqua e pozzanghere, perché non si è scelta la bretella?»

VITTORIO VENETO - «La bretella di Ceneda, costata annessi e connessi una dozzina di milioni di euro, si è dimostrata perfettamente inutile anche in situazione straordinarie come il passaggio del Giro d’Italia». Michele Bastanzetti, ex consigliere di quartiere, pensava che per una volta la bretella avesse potuto avere un’ulteriore utilità e reso più facile il transito dei ciclisti del Giro d’Italia, che invece percorreranno le vie del Lavoro, Canova e Grazioli per poi proseguire per Cozzuolo.

 

Da stamane piove a dirotto e gli effetti dell’acqua sono ben visibili lungo l’asse viario cenedese che sarà percorso dai ciclisti. Armato di macchinetta fotografica, Bastanzetti ha immortalato lo stato della strada: buche e pozzanghere di acqua e operai del comune intenti a tappare alla meglio l’asfalto, così da facilitare il transito della carovana rosa.

«Si è preferito deviare i girini su via del Lavoro. In questo modo i ciclisti dovranno affrontare l’insidiosa e pozzangherata curva a 90° nell’incrocio via del Lavoro-via Rizzera ed un successivo tratto di strada, la Lavoro-Canova-Grazioli, che è tempestato di buche pericolosissime, crepe,  pozzanghere profonde anche una decina di centimetri». Non è questa la prima volta che Bastanzetti denuncia lo stato della strada, segnata da buche e avvallamenti. «Coi soldi sperperati per la bretella Pinto – chiude - bisognava rimettere in sesto la viabilità esistente, allargando le arterie secondarie, che avrebbero risolto ogni problema viario di questa parte della città». 

 


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Claudia Borsoi

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